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Il Pil in Sicilia nel 2020 è diminuito del 8,2%. Tale risultato negativo è dovuto non solo alla pandemia in corso, ma anche da una pregressa situazione di ristagno dell’economia locale che ha radici lontane.

Se si osservano i dati, sul totale delle attività economiche rilevate incidono la chiusura del 44,2% delle unità locali, il 37,1% per cento degli addetti e il 32,8% del fatturato.

Il settore dei servizi e manifatturiero hanno risentito della crisi

Gli effetti devastanti che il  Covid-19 ha avuto sull’economia nazionale, in Sicilia sono stati attenuati in quanto sull’isola vi è una bassa percentuale di aziende manifatturiere rispetto al resto del Paese.

Tuttavia, la Sicilia ha risentito un notevole calo del fatturato nel settore turistico che ha fatto registrare circa il 35% in meno di presenze rispetto all’anno 2019. Anche i dati che interessano il settore dei servizi per il 2020 sono fortemente negativi.

Tutte le attività legate a turismo, commercio, ristorazione, spettacolo e arte hanno perso nel complesso circa il 13% rispetto l’anno precedente. Si consideri che soltanto nel comparto alberghiero e della ristorazione vi è stata una perdita di oltre il 45% (pari a 1,5 miliardi di euro).

Il commercio ha riscontrato un crollo del valore aggiunto di oltre il 40% (pari a circa 4 miliardi di euro). Per quanto riguarda gli altri comparti, in genere esentati dalle restrizioni per il Covid-19, il calo si è attestato intorno al 7% con una perdita di circa 4 miliardi di euro.

Gli effetti della pandemia si sono fatti sentire anche nel settore manifatturiero, con una flessione di circa l’11% che equivale da una perdita di oltre 500 milioni di euro. Risultati negativi anche per le altre attività industriali con un calo generico di circa il 9%.

Perdita dei posti di lavoro nel 2020 e previsioni per il 2021

Il problema della disoccupazione in Sicilia affonda le sue radici in tempi lontani,e la pandemia ha soltanto aggravato questo fenomeno che prettamente è strutturale.

Nel 2021 è prevista una flessione dell’occupazione di circa il 3%, ma questa potrebbe essere stata molto più evidente se il governo nazionale non avesse varato il provvedimento di blocco dei licenziamenti.

Inoltre sul mercato del lavoro nell’isola, si è verificata anche una riduzione dei tassi di partecipazione e ciò ha fatto scendere il tasso di disoccupazione dal 20% al 17%. Quando termineranno gli effetti positivi della manovra governativa relativa al blocco dei licenziamenti, si potrebbe registrare un ulteriore calo dell’occupazione e un notevole incremento della disoccupazione che salirebbe a circa il 20%, una percentuale particolarmente rilevante, con conseguenze gravi sia a livello personale che a livello sociale.

Infatti, la disoccupazione incide sul morale, deprimendo ma anche ispirando sentimenti di rabbia e di rivolta. In genere, crea instabilità emotiva e mortificazione sociale. Inoltre, incide sullo stato di salute e il soggetto disoccupato può manifestare disturbi di ansia e difficoltà di concentrazione, ma anche un senso di inutilità e di isolamento sociale che possono condurre a volte anche a conseguenze drammatiche.

Conclusione

I dati sull’economia della Sicilia nel 2020 hanno evidenziato un calo del Prodotto Interno Lordo del 8,2% principalmente a causa del Covid-19, ma anche per una situazione pregressa di instabilità economica e finanziaria.

Il dato più allarmante comunque risulta essere quello relativo alla disoccupazione, che attualmente è già piuttosto elevata, ma che potrebbe addirittura incrementarsi ulteriormente, con effetti devastanti sull’economia locale e conseguenze drammatiche a livello sociale. Infatti, al di là dei numeri e dei dati statistici, è importante concentrarsi sulla persona che deve essere sempre al centro del disegno economico.

Un sistema economico evoluto deve saper coniugare le esigenze di profitto aziendale e gli interessi dei lavorator Per questo da un lato è importante che un imprenditore svolga la sua attività per trarne profitto, ma è altrettanto importante che quest’attività sia svolta nel rispetto delle persone che contribuiscono alla realizzazione del profitto stesso.

In Sicilia, gli imprenditori privati locali, ma anche lo Stato e gli altri enti pubblici, per diminuire il livello di disoccupazione creando nuovi posti di lavoro, devono effettuare investimenti non indifferenti: costruire nuove infrastrutture, migliorare i collegamenti stradali e ferroviari, favorire l’insediamento di nuove realtà produttive, investire sulla formazione (vedi www.formasys.it/) potenziare le attività turistiche.

Quelle indicate sono soltanto alcune delle strade percorribili per migliorare l’economia dell’isola, una regione con enormi potenzialità, fino ad oggi, purtroppo, poco sfruttate.