amato cerimonia di consegna (Small)Il sindaco Pasquale Amato ha inviato, alle massime autorità nazionali e regionali, una lettera sull’emergenza immigrazione.

 “Sono giorni drammatici che registrano il movimento agghiacciante e convulso di corpi esanimi (…). In questo contesto si rischia di apparire sciacalli ad evidenziare che il fenomeno riveste una proporzione ed una rilevanza, che non si esauriscono nella numerazione di un cadavere da compiangere ma prosegue col bisogno di accoglienza e sicurezza che il fenomeno comporta, con l’ospitalità delle bare e la relativa tumulazione nei nostri cimiteri e l’accoglienza dei sopravvissuti.

 Passata la commemorazione o avvenuti gli sbarchi silenziosi, restano sul territorio fra gli altri anche i minori, che vengono affidati alle comunità di accoglienza dislocate nei paesi di frontiera, per la loro sistemazione.

 Paesi e comunità che devono assicurare il loro sostentamento, con l’aiuto economico -non sempre assicurato- dalla Regione e con notevole carico per i cittadini di quella comunità anziché dello Stato. I sindaci devono provvedere alla loro sopravvivenza ed accoglienza, alla loro sicurezza e per far ciò devono reperire dai bilanci comunali le risorse necessarie a tali scopi.

 Sicuri di non fare retorica (…) si ricorda e ribadisce adesso che i sindaci devono, oltre che mantenere con propri fondi le rette alle comunità/cooperative preposte all’accoglienza dei minori, aumentare i servizi di sicurezza sul territorio rispetto al naturale fabbisogno locale, offrire occasioni ed eventi per favorire l’accettazione e l’accoglienza e l’integrazione. E tutto ciò viene richiesto a comunità come la mia dove si registra un dei redditi pro capite più bassi d’Italia, dove l’aliquota IMU imposta è del 10,4 per mille, in una comunità dove le tensioni sociali grazie al cielo non mancano sopraggiungendo da ogni direzione: dall’abusivismo, dal fenomeno mafioso sempre in agguato, organizzazione mafiosa che non disdegna di nutrirsi dell’organizzazione occulta degli sbarchi.

 Tutto ciò succede lontano dai riflettori, dall’attenzione di un governo Nazionale od europeo. (…)

 Il problema esiste e le comunità di frontiera siamo da anni impegnate a garantire il rispetto e la dignità di ogni essere umano che raggiunge questa “terraferma”, ma se vogliamo essere coerenti con le lacrime che versiamo, allora il governo nazionale, l’Europa intervengano con leggi e risorse in grado di contrastare le speculazioni, che si consumano in questo traffico dell’accoglienza, come le rette spropositate da riconoscere alle comunità di accoglienza, ma si legiferi per spalmare sul mondo occidentale, l’Italia, l’Europa l’impegno e il recupero delle risorse, legiferando inequivocabilmente e affermando che del sostegno e dell’accoglienza se ne devono fare carico l’intera comunità nazionale ed europea, se non si vuol di fatto piangere sui morti e abbandonare i sopravvissuti.

 Serve varare una legge che permetta di accogliere uomini che sono pronti ad offrirsi al rischio della morte per un’attraversata che li porti a mete attrezzate a farli sopravvivere, scappando dalle terre dove con le grandi politiche della cooperazione abbiamo, noi paesi occidentali, consumato attività criminose e di speculazioni e da dove abbiamo portato via petrolio, diamanti ed ogni risorsa a noi utile”.