se siano state verificate e quali risultino essere le posizioni (in mare) dei motopescherecci “Principessa Prima” e “Madonnina” al momento del fermo ed al momento del successivo abbordaggio da parte della autorità militari maltesi;
se il trattamento riservato ai capi barca dei motopescherecci italiani corrispondano alle modalità con cui vengono generalmente trattati gli equipaggi ed i comandanti delle imbarcazioni che si imbattono in circostanze analoghe a quelle del caso descritto;
quali siano le iniziative diplomatiche che il Governo intende intraprendere al fine di ottenere i chiarimenti in merito dalle autorità maltesi e di impedire che in futuro equipaggi italiani possano subire analogo trattamento;
se non si ritenga necessario affrontare la questione delle risorse ittiche nel Mediterraneo attraverso una opportuna politica in sede U.E. tenendo conto del rapporto tra Stati aderenti ed i paesi frontalieri”.
Come è noto, dopo il processo tenutosi a La Valletta il 2 agosto scorso, in occasione del quale i pescatori licatesi sono stati assistiti anche dal vice sindaco Angelo Cambiano e dall’assessore alla pesca, Carmelo Sambito, appositamente inviati sul posto dal sindaco, il motopesca Principessa Prima è stato condannato ad una multa di 20.000 euro, e soltanto dopo l’avvenuto pagamento, è stato rilasciato per poter fare ritorno a casa.