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La scomparsa di Diego Armando Maradona vista con gli occhi di una giovanissima, la studentessa Alessandra Alesci che frequenta la II C della scuola media De Pasquali.

Un anno funesto, il 2020, che tra i tanti avvenimenti negativi, ha segnato anche la morte di Diego Armando Maradona. Calciatore argentino di immenso talento, che in Italia, con la maglia del Napoli, ha vissuto i suoi anni migliori dal punto di vista calcistico, è deceduto lo scorso 25 novembre a Tigre. Nato il 30 ottobre del 1960 a Lanùs, in Argentina, era il quinto di otto figli, aveva quattro sorelle ed i suoi fratelli, Hugo e Raul hanno seguito le sue orme calcistiche ma non con le stesse fortune. Una carriera brillante, sia con la maglia della nazionale argentina sia con le maglie dei club dove ha giocato, Boca Juniors, Argentinos Juniors ed in Europa con Barcellona e soprattutto il Napoli. Maradona arrivò sotto il “ Vesuvio” nel 1984 e nel giorno della sua presentazione erano oltre ottantamila le persone presenti allo stadio “ S.Paolo” ad accoglierlo. Diego, uscendo dal sottopassaggio tra due ali di folla, fa impazzire il pubblico quando “el pibe de oro” comincia a palleggiare. Lo stadio diventa una bolgia ed alti si levano i cori ad inneggiare il nuovo acquisto della formazione napoletana che conduce il Napoli alla conquista del suo primo “ storico” scudetto nel 1987. Tante le storie che si raccontano su Maradona, una di queste narra che Giovanni Agnelli, patron della Juventus e proprietario della Fiat, lo voleva a Torino e lo aveva contattato dicendogli che era disposto a dargli un assegno in bianco, per il suo ingaggio, su cui poteva inserire lui la cifra. Maradona però risponde così:” in Italia non posso giocare in altre squadre se non con il Napoli”. In nazionale, con la maglia biancoazzurra dell’Argentina, Maradona partecipa a tre campionati del Mondo, nel 1982, nel 1986 e nel 1990 in Italia e nel 1994 in America. Nel 1982, campionato del Mondo vinto dall’Italia, epico il duello tra Maradona e Claudio Gentile, difensore azzurro, che riuscì a limitare le giocate del campione argentino. Nel 1986 l’Argentina, riesce a salire sul podio piu’ alto, grazie alle giocate del proprio capitano che nella sfida con l’Inghilterra, segna due reti divenite storiche. Nella prima occasione segna un gol con la mano, da qui nasce il soprannome “la mano de Dios”, mentre nella seconda rete, supera l’intera difesa inglese, partendo dalla propria metà campo e il suo gol diventa “la rete del secolo”.

Nel 1990, ai campionati del Mondo disputati in Italia, i tifosi della nazionale azzurra non riuscirono a tifare contro di lui nemmeno quando l’Italia fu battuta dall’Argentina. Nel 1994, invece, Maradona viene squalificato per essere risultato positivo ad una sostanza proibita e l’Argentina fu eliminata agli ottavi di finale. È in Italia, con la maglia del Napoli, che avviene la consacrazione di Maradona che entra nel cuore dei napoletani sia per le gesta sportive sia per quelle umane. Nel 1985, infatti, partecipa ad una gara amichevole ad Acerra, in provincia di Napoli, il cui incasso doveva essere devoluto in beneficienza per permettere un intervento chirurgico ad un ragazzo napoletano. Quel giorno ad Acerra c’erano oltre diecimila persone per assistere alle performance di Maradona e furono incassati venti milioni di lire a cui di tasca propria il campione aggiunse 12 milioni che consentiranno al giovane di poter subire l’intervento chirurgico necessario per continuare una vita normale. Amato dai compagni di squadra ma anche dagli avversari e tra questi Michel Platini, atleta francese che giocava nella Juventus e che in questa triste occasione ha dichiarato:” avevo detto a Diego di avere dei problemi familiari e lui, che mi aveva consolato per tutta la partita, al termine mi disse che aveva prenotato, per il mercoledì successivo, una stanza d’albergo a Torino dove sarebbe venuto per starmi vicino“. La vita di Maradona, però, non è stata tutte rose e fiori infatti a causa dell’uso di sostanze stupefacenti ha vissuto momenti non proprio belli. L’amore degli appassionati di calcio per Maradona è sempre andato oltre le vicende giudiziarie che lo hanno interessato e nel giorno della sua morte tante persone lo hanno ricordato ed hanno pianto per lui. A Napoli, nei pressi dello stadio S.Paolo, tanta gente si è radunata per tributargli il giusto applauso e qualche giorno fa la giunta comunale di Napoli ha deciso di intitolargli lo stadio. Nel 2014 Maradona ha disputato la “Partita della Pace” a Roma, voluta da Papa Francesco in cui ha fornito anche un assist a Roberto Baggio che segnò una rete. Al termine della carriera calcistica, Maradona ha intrapreso quella di allenatore, senza le stesse fortune ed inoltre ha partecipato a diverse trasmissioni televisive, anche in Italia. Negli ultimi anni la sua salute non è stata delle migliori, Maradona ha infatti subito diversi interventi chirurgici, l’ultimo dei quali al cervello. Maradona era un grande amico dello statista cubano Fidel Castro, con il quale aveva tante cose in comune, non ultimo il fatto che i fratelli di entrambi avevano lo stesso nome, Raul. Maradona e Fidel Castro, sono morti nello stesso giorno, il 25 novembre del 2020 il primo e del 2016 il secondo. Tanti i ricordi di Maradona, un giocatore che ha deliziato gli occhi di tanti appassionati del pallone e che continua a far parlare di sé anche da morto.

Alessandra Alesci