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di Gaetano Cellura Il voto degli operai di Mirafiori alle primarie online del Pd (24 partecipanti su 51 iscritti) testimonia quanto il partito sia lontano dal mondo che una volta era la base di riferimento della sinistra. Gli operai non sono cambiati. Ѐ cambiato il Pd. E recuperare quel mondo, dopo anni di smantellamento del diritto del lavoro, non sarà facile. Gli operai hanno perso fiducia e parimenti l’ha persa l’intero mondo del lavoro. Fiducia nel cambiamento. La loro filosofia politica e di vita è che, ormai, chiunque vinca – destra o sinistra – non cambierà nulla. E che recarsi alle urne è diventato inutile. Come dargli torto?

L’astensione o (per punizione, frustrazione) il voto operaio alle destre è stata la risposta conseguente a politiche di sinistra più attente alle ragioni del capitale che a quelle dei lavoratori, della finanza che a quelle di chi, pur lavorando, non riesce a sbarcare il lunario. La sinistra si è fatta abbagliare in questi anni del nuovo secolo, in realtà dalla caduta del Muro di Berlino in poi, dal mito della modernità, caro ai mercati e alla globalizzazione liberista. E le sue politiche in materia di diritti hanno dato preminenza ai diritti sociali anziché a quelli del lavoro. Diventato così sempre più precario e sempre più privo di rappresentanza. Ripetere queste cose, dopo anni di analisi, diventa persino stucchevole. Ma così è. Ѐ ancora. Nulla si muove, si è mosso di una virgola. A parte la perdita di consensi del Partito democratico.

Ora, va bene l’esercizio della democrazia nella scelta del nuovo segretario. Vanno bene il dibattito e le tesi congressuali: sono ancora segnale di vitalità, nonostante tutto. Quello che non va bene è che non ci sia una tesi che metta in discussione radicalmente il liberismo, vera ragione delle disuguaglianze sociali e della perdita di potere delle classi subalterne come venivano chiamate una volta.

E questo è per me il principale problema. Se il Pd non rinuncia al liberismo, può cambiare (come fa da 15 anni) tutti i segretari che vuole. Non gli basterà per  recuperare il voto degli operai, la base elettorale perduta.