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San_Giuseppe_Maria_Tomasi_AGiovedì 3 gennaio, presso la Basilica di S.Andrea della Valle dei Padri Teatini, a Roma, luogo di culto sito in prossimità del Senato della Repubblica, Mons. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, ha celebrato solennemente la festa di San Giuseppe Maria Tomasi, le cui reliquie sono venerate proprio nella basilica romana. Nato a Licata il 12 settembre del 1649, figlio di Don Giulio, Duca di Palma e Principe di Lampedusa e zio del famoso Giuseppe Maria Tomasi, autore de il “Gattopardo”, questo Santo, abdicati i suoi diritti nobiliari e patrimoniali, in favore del fratello Don Ferdinando, fu ordinato sacerdote a Roma nel Natale del 1673. Pubblicò numerose opere bibliche, teologiche e specialmente liturgiche, e fu salutato “Principe dei liturgisti romani”. Oggi viene riconosciuto antesignano del rinnovamento liturgico promosso dal Concilio Vaticano II. Clemente XI, che ammirava le sue virtù e la sua erudizione, lo creò cardinale in 1712. Morì, con grande fama di santità, a Roma, il 1 gennaio 1713. Quest’anno ricorrono quindi i 300 anni dalla morte. Beatificato da Pio VII nel 1803, fu canonizzato da Giovanni Paolo II nel 1986. Alla celebrazione hanno partecipato alcuni rappresentanti della famiglia Tomasi, oltre a numerosi pellegrini provenienti dalla Sicilia e dalla comunità siciliana a Roma. Infatti, come ha ricordato l’arcivescovo di Agrigento, Mons. Montenegro, San Giuseppe Maria Tomasi ha rappresentato nel corso della sua vita, prevalentemente trascorsa a Roma, dopo l’educazione ricevuta in Sicilia, un punto di riferimento per molti siciliani residenti a Roma ai quali non ha mai lesinato conforto spirituale ed assistenza di ogni genere.

Gioacchino Amato