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Ci sarebbe un vizio di forma dietro l’applicazione della tassa di soggiorno, introdotta in maniera assolutamente infelice dal sindaco Graci. C’è infatti un chiaro passaggio nella legge che ha istiuito la tassa che prevede espressamente che prima di venire applicata, la tassa deve essere accettata dagli operatori turistici e deve essere inoltre stilato un verbale. Cosa che a Licata non è avvenuta. Entro il 5 ottobre, l’amministrazione deve incontrare gli operatori. Se scadesse questo termine, il commissario Giuseppe Terranvoa potrebbe sospendere il provvedimento. Intanto gli operatori turistici licatesi hanno già depositato il ricorso al Tar contro il provvedimento.