Inoltre, in considerazione del fatto che nella giornata di ieri, a Roma, presso il Ministero delle Infrastrutture si è tenuta la conferenza di servizio finale, il Coordinamento si è dato il seguente programma di iniziative:
a) Indire un incontro con lo studio legale regionale, per chiedere l’accesso agli atti della conferenza odierna e di quella tenuta nello scorso mese di febbraio sempre al Ministero delle Infrastrutture e assumere le iniziative consequenziali per bloccare eventuali deliberati esecutivi in autotutela, in attesa del pronunciamento del TAR del Lazio al quale il coordinamento si è già rivolto nello scorso mese di gennaio per bloccare ogni procedura in merito;
b) predisporre lettere da inviare alla RAMSAR e all’AEWA, che sono due convenzioni internazionali alle quali ha aderito anche l’Italia a protezione degli uccelli acquatici e della fauna migratoria, affinchè intervengano a sostegno delle tesi del Coordinamento e a protezione della costa;
c) chiedere un incontro con il gestore dei siti ZPS – Zone di Protezione Speciale – coinvolte nelle prescrizioni ministeriali, onde concertare una linea di opposizione congiunta.