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Delega all’Identità Siciliana alla Lega, Pullara contesta la scelta operata dall’Esecutivo a guida Musumeci.

“Le critiche, anche aspre, scaturite dall’entrata in giunta della Lega sono notorie a tutti, perché hanno animato le dinamiche dei social con l’espressione libera da parte di decine di migliaia di siciliani appartenenti trasversalmente a tutti gli schieramenti. L’ingresso della Lega nel governo regionale, in effetti rafforza la composizione, sebbene tardiva, del quadro di centro-destra affermatosi nella competizione regionale del 2017, ove la stessa lega ha partecipato con i propri candidati a sostegno della candidatura di Musumeci e non credo, pertanto, che ci sia da scandalizzarsi. Penso che, su questo, le polemiche non hanno senso. Di contro, però, le contestazioni, rispetto all’attribuzione della delega dell’ “identità siciliana”, possano e debbano trovare ascolto. Ritengo che sia stato un grosso errore non assegnare, già da tempo, un assessorato ad un rappresentante della Lega, ma c’era in gioco il prestigio di Micciché e di Forza Italia, come se questo partito non avesse perso ben quattro deputati regionali negli ultimi mesi. E quindi Candiani ha acconsentito, dimenticando gli irripetibili insulti pronunciati dal presidente dell’Ars nei confronti di Matteo Salvini. Il presidente della Regione può rimediare? Sarebbe utile anche perché è lui il più criticato. Il tema rimane comunque l’identità, la cultura, l’istruzione, la rappresentazione, la promozione della storia, dell’arte, della lingua, del carattere, degli interessi di un popolo, che rischiano di appannarsi e che vanno governati con la massima autorevolezza e col potere di intervento in ogni competenza del governo regionale. Pertanto, da deputato esponente di un movimento regionalista-autonomista, lunedì presenterò un disegno di legge che modifichi lo status dell’Assessorato ai beni culturali, trasferendo al Presidente della Regione le prerogative e le competenze della delega all’ “identità siciliana”. Penso, infatti, che il Presidente in quanto eletto direttamente, sia l’unico cui i siciliani vogliano attribuire la difesa delle proprie tradizioni. Sono certo che tutte le forze politiche, nella prima conferenza dei capigruppo, possano dare corsia preferenziale al disegno di legge, in modo da poterlo approvare velocemente se condiviso e con il contributo che tutti vorranno dare. In momenti difficili come quelli che stiamo vivendo, gli ideali ovvero le appartenenze ai propri valori rappresentano scogli su cui aggrapparsi nel mare in tempesta, ed in questo la politica deve essere capace di ascoltare, canalizzando il sentire comune, in atti che diano corso alle aspettative”.