“La natura perniciosa e i rapidi mutamenti di rotta della criminalità organizzata e della corruzione non devono essere il pretesto per rinunciare a combatterli. Se gli strumenti a nostra disposizione non sono sufficienti a bloccarli dobbiamo innovare. L’istituzione di un procuratore europeo incaricato della lotta contro la corruzione internazionale e le frodi che ledono gli interessi finanziari dell’Unione Europea è un passaggio cruciale della politica europea”, ha dichiarato l’On. Salvatore Iacolino Relatore per la Commissione speciale sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro del Parlamento europeo, aprendo oggi l’audizione sui sistemi criminali e la corruzione nella prospettiva UE. “Intensificare la lotta alla corruzione è un impegno che gli Stati membri devono perseguire rafforzando l’efficacia delle misure di contrasto, tenuto conto che il fenomeno corruttivo costa nel mondo circa 770 miliardi l’anno – di cui 120 solo in Europa – e colpisce tutti i Paesi UE a livello di amministrazioni centrali, locali e settore privato. Appalti pubblici, forniture, rifiuti e sanità i settori più a rischio, si calcola infatti che la corruzione può far lievitare del 20-25% i costi complessivi dei contratti di appalti pubblici” ha affermato l’On. Salvatore Iacolino. “Vanno utilizzati anche strumenti innovativi come possono essere le cosiddette “white lists”, ossia liste di aziende virtuose che hanno dimostrato elevati standard di trasparenza e di integrità nella partecipazione a procedure di evidenza pubblica”, ha affermato l’On. Salvatore Iacolino. “Inoltre riteniamo che sia assolutamente prioritario intervenire sui tempi della prescrizione dei reati di corruzione scanditi per gradi di giudizio (tre anni in primo grado, due per il secondo ed uno per il terzo, come ipotesi di lavoro) per garantire ai cittadini la certezza della giustizia in tempi brevi. Così come non è più rinviabile l’introduzione di più specifiche ipotesi di incandidabilità e ineleggibilità a tutte le cariche elettive di persone condannate per gravi reati, che vanno dalla corruzione a quelli contro la persona e a quelli di grave allarme sociale (associazione mafiosa, compravendita di voti, riciclaggio, traffico di persone e di stupefacenti). “Pulizia preventiva” che i partiti politici dovrebbero per primi assicurare – attraverso codici rigorosi – per garantire quella trasparenza morale che giustamente esigono i cittadini, a partire dalla formazione delle liste” ha concluso Salvatore Iacolino.
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