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Il dono più prezioso della vita sono i figli. Impressi, radicati nell’anima, sono comunque evidenziati nel nostro modo di essere.
Costituiscono l’identità amalgamata, diventata col tempo, tutt’uno inscindibile, innegabile che, personalmente, mi ha reso più sensibile, disponibile al mondo.
Posso dire d’essere rinato assieme ai miei figli; proprio nello stesso momento ho visto le prime vere luci della vita attraverso i loro occhi ed ho emesso anch’io il mio vagito di gioia, il grido della scoperta delle meraviglie, il pianto di felicità della mia rinascita dalla loro vitalità in me, e che la loro madre ha dato, inconsapevolmente, soprattutto, anche a un piccolo padre.
Io adesso non ho illusioni da cercare, non m’interessano, non mi riguardano. Non ho più tempo da dedicare a vagheggiare; non lo voglio, non lo inseguo perché ho i miei figli che racchiudono il mondo intero.
Mi alimento della loro immagine che mi condurrà nella mia eternità. Vivo nell’aria che essi respirano, del loro calore dell’anima che avverto come bene immenso, come forza del cuore, della mente.
Sono il mio forte legame esistenziale, il tetto del mio universo non più buio ma luminoso; mura protettrici, riparo fisico, morale, la fonte vera, la luce dell’anima e della verità.
Dalla data di nascita dei miei figli, individuo il mio punto gioioso, esclusivo, di riferimento, di resurrezione personale, come se anch’io fossi generato assieme a ciascuno di loro.
Ogni volta, mi sono ritrovato un uomo nuovo, rinvigorito, interamente cambiato, mentalmente potenziato nella ragione, rigenerato nella razionalità, nella concretezza, mondato da ogni male, acquistando una fortezza d’animo per affrontare il modo.
L’esperienza intensa, sempre sconvolgente della nascita mi catapultava, straordinariamente, in un mondo sempre pieno, colmo di mille incanti e aspettative tutte luminose da scoprire, come fossi entrato, assieme a loro, in una dimensione irreale, irrazionale, divina, di là oltre l’orizzonte della vita e che appagava completamente lo spirito.
Come fossero non loro a ricevere la mia immancabile, scontata protezione e tutela, ma io stesso, da misero e padre indigente, a richiedere, proprio ai miei figli neonati, indifesi e gracili, la vera, solida protezione, il soccorso, il sostegno morale dello spirito che anelava, di certo, quotidianamente e con trepidazione, la loro venuta…
Solamente per consentirmi di respirare e potere continuare a vivere in piena armonia con me stesso e con gli altri, pur, lo ripeto, con tutti i mei immancabili errori commessi lungo lo scorrere della mia vita.

Vincenzo Scuderi