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Pier Luigi Bersani sarà, dunque, il candidato alla Presidenza del consiglio del centro-sinistra nelle elezioni politiche che si terranno nella prossima primavera: questo il responso delle urne del secondo turno delle primarie. Della serata di ieri, però, oltre le dimensioni della vittoria del segretario del PD, notevoli ma prevedibili, hanno colpito le dichiarazioni dello sconfitto Matteo Renzi che, come nella migliore tradizione dei Presidenti americani, ha ammesso subito la sconfitta, facendo i migliori auguri al vincitore, addossandosi la colpa per la sconfitta e non cercando scuse o consolazioni in dati che, comunque, lo hanno visto sfiorare il 40%, senza praticamente avere alcun appoggio all’interno del partito. Della sua campagna elettorale rimangono alcuni temi che non potranno non influire sull’agenda di Bersani.

A Palma le dimensioni della vittoria dell’ex ministro sono state ancora maggiori avendo superato la soglia dell’ottanta per cento. Rispetto al primo turno ha aumentato la percentuale ma non i voti (170 contro i 168 del primo turno), segno che la maggior parte di coloro che al primo turno avevano votato Vendola non si sono recati alle urne. Il leader di SEL aveva, infatti, ottenuto 26 voti mentre il numero complessivo dei votanti è stato di 23 unità in meno. I vendoliani che, comunque, hanno votato si sono espressi certamente per Bersani, come dimostra il fatto che Renzi abbia anch’esso mantenuto i voti del primo turno (41 contro 42).

Ad ogni modo, così come per Bersani inizia adesso la sfida per il governo dell’Italia, i dati delle primarie dovranno essere per i dirigenti del centro-sinistra palmese il punto di partenza per costruire un’alternativa per il paese, che per il momento non si è ancora vista.