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Da qualche giorno si è conclusa l’operazione complessa di vigilanza sulla filiera della pesca, disposta dalla Direzione Marittima della Sicilia Occidentale, che per quasi l’intero mese di febbraio ha visto impiegati i militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Licata, coordinati dal Tenente di Vascello Giuseppe Maggio, per tutta l’area di giurisdizione, sia a terra che in mare, e mirata a garantire il rispetto delle norme che disciplinano l’intera filiera della pesca, dalla cattura alla vendita al dettaglio, al fine di tutelare il consumatore finale. Particolare attenzione è stata rivolta sulla pesca illegale e sulla commercializzazione del novellllame di “Sardina Pilchardus”, associato naturalmente al rispetto delle norme relative alla commercializzazione di prodotti ittici nei vari esercizi commerciali, allo scopo di accertare l’eventuale irregolarità circa la tracciabilità dello stesso, l’assenza di frodi in commercio ed il rispetto della normativa igienico-sanitaria.
I numerosi controlli espletati dal personale militare della Guardia Costiera nell’ambito della propria giurisdizione (oltre Licata anche presso Palma di Montechiaro, Campobello di Licata, Canicattì e Butera),hanno rilevato una serie di irregolarità riconducibili principalmente alle norme sulla tracciabilità. L’ammontare complessivo delle sanzioni amministrative elevate è di euro 4.000, unitamente a circa 150 Kg di prodotto ittico di varie specie sottoposto a sequestro, e poi donato ad istituti di beneficenza. Controlli serrati sono stati espletati anche in mare da parte delle unità navali dipendenti, accertando che la flotta peschereccia locale e di passaggio, ottemperasse alle disposizioni della vigente normativa in materia. Tali attività di vigilanza per la prevenzione e la repressione degli illeciti in materia di pesca rientrano tra i principali compiti istituzionalmente attribuiti a questo Comando, e si protrarranno anche nelle prossime settimane per la continua tutela delle risorse del mare a garanzia e sicurezza del consumatore.