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vinci toto (Custom)Questa settimana con la nostra rubrica facciamo un consuntivo del girone d’andata. Un dieci va (lo abbiamo scritto nelle settimane scorse) sempre e comunque ai due principali artefici dei risultati ottenuti dalla squadra: Mister Alotto e il Presidente Amato.

 Zero: Agli sputi. Ci ripetiamo, ma una sconfitta, una brutta partita, una decisione arbitrale non condivisa non possono mai giustificare la mancanza di rispetto per gli avversari.

 Uno: Come quel primo posto raggiunto alla terza giornata e che deve rimanere tale fino alla fine.

 Due: Come i punti di vantaggio sulle inseguitrici. Su questi e sulle 5 gare interne si deve basare il raggiungimento di quella dolce parolina, tanto attesa, che è (al diavolo la scaramanzia) la promozione.

 Tre: Ai ritardi. Il fatto di giocare la terza categoria non giustifica i ritardi con cui si presentano le squadre ospiti (vedi Montevago) e qualche volta anche gli arbitri. Maggiore puntualità per rispetto delle regole e del pubblico.

 Quattro: Ad alcune direzioni di gara. E’ un peccato doverlo segnalare, tenuto conto che per gli arbitri delle categorie minori ogni trasferta è un rischio.

 Cinque: Al rendimento esterno. 2 vittorie, 2 pareggi e 1 sconfitta significano aver lasciato quasi la metà dei punti in palio. Anche i 7 goal subiti sono tanti. Si deve migliorare, anche se nel girone di ritorno ci saranno solo 3 trasferte…

 Sei: A Incorvaia. Voto che rappresenta la media fra il gol stupendo di Calamonaci e le due espulsioni. Sei anche a Pace: per lui prestazioni altalenanti fra il 7 delle gare in casa e il 5 delle gare in trasferta. Sei (meno) pure a Santamaria due espulsioni e qualche incertezza tra i pali non gli hanno consentito di mostrare in pieno il suo valore.

 Sette: A Volturana a parte i 15 minuti di Aragona, prestazioni costanti di quantità e qualità. Sette anche a Catania, che in più a realizzato 2 goal. Sette (meno) pure per Mangiavillano autore diun grandissimo goal nel match col Montevago. Discontinuo ma sempre di grande talento.

 Otto: A Zarbo: volante, impeccabile, grandioso. Da ricordare la super parata con il Montevago. Otto anche a Balistreri. E’ lui il capo cannoriere con la media di un goal a partita. Nonostante la pigrizia…

 Nove: A Lo Brutto. Un esempio per tutti. Grande uomo e grande capitano. Nove anche a Mancuso. E’ lui il faro della difesa: sempre presente all’appello, dopo tre lunghi anni di assenza e due gravi infortuni. Un nove pure a Vella per lui due grandissimi gol e una continuità impressionante. L’unico insieme al capitano presente in tutte le gare. Può ricoprire diversi ruoli, persino il portiere…

 Dieci: A Totò Vinci. “Una vita per il calcio” potrebbe essere il titolo del film della sua vita. 50 anni e non sentirli. In campo a notarsi non è l’età ma la classe. Lui continua ad essere il faro del centrocampo con piedi buoni e col cervello. Unica nota stonata non aver potuto festeggiare i suoi primi 50 anni in campo col San Giovanni per infortunio: la festa in campo è solo rimandata!