Parlare di acqua per uso irriguo per il territorio di Licata è sempre stato un argomento considerato fantascientifico.
Questo perché le nostre speranze di approvvigionamento sono sempre state legate unicamente alla diga Gibbesi.
I lavori della diga Gibbesi iniziarono negli anni 70 e furono ultimati nel 1992. Un costo di circa 300 miliardi di lire.
La diga doveva servire l’area industriale di Licata. Area mai sviluppatasi e si decise perciò di utilizzare quelle risorse idriche per servire 5 comuni, tra cui Licata, per un totale di 100 mila abitanti.

Ma nemmeno un litro di acqua è mai arrivata nei comuni che avrebbero dovuto usufruire dell’approvvigionamento dalla diga.
Mai utilizzata ma già con necessità di adeguamento strutturale.
Un anno fa quasi 12 milioni di euro sono stati stanziati proprio per l’adeguamento strutturale. Ma senza un progetto di fattibilità tecnica-economica sono soldi pubblici che non verranno mai utilizzati.

Mancherebbero anche altri 30 milioni di euro per la canalizzazione ed non è un fattore secondario. Nella migliore delle ipotesi ci vorrà un decennio per metterla in funzione.
Questa diga rappresenta la sconfitta della politica nazionale, regionale, provinciale e licatese degli ultimi 30 anni.
Vista l’impossibilità di approvvigionamento dalla Diga Gibbesi, tramite il Consorzio Piana del Salso, abbiamo presentato una domanda per l’approvvigionamento da altra diga.
Dopo anni di battaglie abbiamo ottenuto 2 milioni di metri cubi di acqua dalla diga San Giovanni. Da quel momento il problema è stato come approvvigionarsi da questa diga tramite una canalizzazione.

La conferenza dei servizi, tenutasi il 7 settembre, ha rappresentato un punto di svolta importante. Partirà un progetto per una rete idrica per collegare la diga San Giovanni al territorio di Licata. Sarà compito del ministero delle infrastrutture e dei trasporti reperire i fondi necessari. L’altra notizia importante è il passaggio di pertinenza dal consorzio di bonifica di Gela al consorzio di Agrigento. Un passaggio fondamentale per assicurare la continuità nei rifornimenti nei prossimi anni.

Qualche anno fa tutto questo sembrava utopia ma oggi è realtà. Devo ringraziare pubblicamente Enzo Graci per la tenacia dimostrata in questi anni. Abbiamo anche avuto il fondamentale supporto dell’amministrazione Angelo Balsamo Sindaco e dell’On. Annalisa Tardino. Ma a tutti, soprattutto ai produttori agricoli, ricordo che questo è solo il primo passo.
L’ostruzionismo, dimostrato da più parti, in questi anni, continuerà da parte di chi non ha mai voluto che il nostro territorio crescesse grazie al suo settore trainante.
Con più risorse idriche cresceremo facendo di Licata uno degli areali di produzione ortofrutticola più importanti d’Italia.
Infine, ricordo a chi ha strumentalizzato o vorrebbe strumentalizzare un “bene comune” che l’acqua è di tutti e non ha colore, tantomeno politico. Solo chi aiuterà, con i fatti, il settore si prenderà i suoi meriti. Ma tutti devono impegnarsi per il territorio perché l’acqua rappresenta il futuro per le prossime generazioni”.

Giovanni Chianta, agricoltore.