La mancanza di numero legale, quella che fa saltare i consigli e le commissioni, è la cifra di un momento politico tra i più scadenti della storia di Licata. Forse non si capisce quanto sia importante e propedeutico il lavoro delle commissioni per l’attività del consiglio comunale e della giunta. O forse non si capisce, molti consiglieri non capiscono proprio il senso del loro mandato. Che è quello di servire la città innanzitutto, dialogare con la giunta, controllarne gli atti certamente, avere proposte alternative quando la via dell’opposizione diventa scelta politica.
Bisognava discutere in questi ultimi giorni due aspetti importanti dell’attività produttiva cittadina. Uno, quello del depuratore, indispensabile per l’agricoltura, per rifornire d’acqua i campi coltivati o da coltivare; l’altro per regolamentare il commercio ambulante. Stiamo parlando di due piaghe storiche della nostra città. A chi spetta sanarle se non alla politica di concerto con le categorie interessate?
Non si capisce perché manchi il numero legale su questioni la cui soluzione darebbe ossigeno e ordine alle categorie degli agricoltori e dei commercianti. Ordine e decoro alla città, ai suoi corsi e punti principali soprattutto per quanto riguarda il commercio ambulante abusivo. Quando si disertano le sedute, non si risponde alle convocazioni per discutere fatti come questi, certi consiglieri se ne fregano del loro ruolo e giocano solo allo sfascio.
Gaetano Cellura