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Diga Gibbesi, si allunga l’iter procedurale. Interviene la sezione locale di Cittadinanzattiva.

Dire che siamo indignati è ancora troppo poco. Ci si lamenta delle inefficienze politiche, dell’ignavia che molti politici adottano nel portare avanti le questioni, ma se tutto ciò viene confrontato a quella messa in campo dalla burocrazia regionale, la prima diventa ben poca cosa. Quello che sta accadendo è intollerabile, incredibile e non è accettabile nemmeno con tutta la pazienza di questo mondo. Pensavamo di poter essere alle battute finali, nel lungo e tortuoso iter procedurale per arrivare ad avere il Progetto della canalizzazione dell’acqua della diga Gibbesi ed averlo disponibile per essere presentato al Ministero per richiederne il finanziamento. Non è così. E’ stato di nuovo cambiato il percorso ed i passaggi previsti in precedenza non verranno più messi in pratica. Cosa ancora più allucinante che, da oggi  ci rendono la vita ancora più complicata se vogliamo seguire l’iter relativo alla “sperimentazione all’invaso” o collaudo che dir si voglia, della stessa, atteso che la diga poteva invasare il 25% della sua capacità nominale. Ci hanno chiesto, dal Dipartimento Acqua e Rifiuti, che se vogliamo notizie in merito al percorso di completamento del Collaudo dobbiamo fare, da ora in avanti, una regolare richiesta di “Accesso agli Atti”. Quest’anno “festeggeremo” i 26 anni dal completamento della diga ed oggi festeggiamo esattamente il quinto anniversario, (8 marzo 2013) da quando è stato pubblicato il bando da parte dell’Assessorato all’Agricoltura per la realizzazione del Progetto. Cinque lunghi anni ed ancora il Progetto è in alto mare. C’è forse qualcuno che pensa che in questo modo la Sicilia potrà mai riscattarsi? Stiamo seguendo questo Progetto dal 2008, passo passo. Con pazienza lo abbiamo sollecitato più e più volte con il Rup, con i vari uffici, con i funzionari che lo avevano in esame. Non molleremo la presa fintantoche’ non lo porteremo a destinazione e troveremo i sistemi per farlo. Ma questa che stiamo vivendo è, secondo noi, una ignominia che va eliminata ed al più presto. A Licata serve l’acqua per l’Agricoltura. Senza di essa di che sviluppo dovremmo parlare? Avendo disponibile quell’acqua, inoltre, ci consentirà di attenuare il fenomeno della desertificazione, già presente in maniera vistosa nel nostro territorio.

Maria Grazia Cimino

Salvatore Licata