Superata la fase degli apparentamenti non riesco a nascondere la mia assoluta meraviglia nei confronti di chi in questa campagna elettorale ha mentito quotidianamente ai miei concittadini. Mi riferisco ai candidati Cambiano e Montana che nelle settimane precedenti il primo turno di queste amministrative non facevano che criticare la mia coalizione affermando che mai avrebbero potuto trovare accordi con nessuna delle forze politiche cittadine. Oggi i due viaggiano a braccetto, con Montana che ha accettato di essere assessore del Cambiano. Un’operazione dall’esiguo peso politico dato che il PDR ha deciso di confluire nella mia coalizione e molti candidati di “Per Licata” mi hanno comunicato il loro dissenso verso l’incoerenza dell’operato di Montana e hanno garantito che ci appoggeranno incondizionatamente. Mi chiedo su cosa abbiano potuto trovare punti di incontro Cambiano e Montana dato che in qualità di consigliere comunale quest’ultimo si era schierato con decisione all’opposizione nei riguardi della passata amministrazione ed inoltre non aveva lesinato nei suoi recenti comizi pesanti critiche alla stessa, definendola scellerata e fallimentare, lamentando le gravi mancanze ed il triste epilogo del commissariamento che tutti conosciamo. Ho letto anche in questi giorni parecchie critiche pretestuose al nostro apparentamento con Pino Ripellino. Evidentemente fa paura il fatto che la mia giunta, già formata da inappuntabili personalità, sia stata integrata con la presenza di un uomo coerente, dato che da sempre si è opposto all’amministrazione Balsamo-Cambiano, e di comprovata esperienza politica. Pino è come me, persona onesta e umile, che lotta con il popolo e per il popolo. Trovare un accordo con lui è stato semplicissimo, entrambi siamo per il fare più che per le apparenze. Una situazione diametralmente opposta a quella del mio avversario che ha incamerato l’appoggio di Montana, direi a questo punto, come singolo. Per trovare una spiegazione riguardi a tale palese contraddittorietà forse si potrebbe parafrasare lo slogan dello stesso candidato Montana e tramutarlo nel più appropriato “Non per Licata ma per la poltrona”.
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