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Dal punto di vista della fruizione dei principali siti di interesse storico-architettonico, l’estate 2019 sarà positiva. Praticamente tutti quelli presenti sul territorio dovrebbero essere messi a disposizione dell’associazione (o delle associazioni) di promozione territoriale che si aggiudicherà la gara bandita a breve dal Comune. I sopralluoghi sono stati effettuati personalmente dal vicesindaco e assessore al Turismo Angelo Vincenti il quale ha successivamente reso noto lo stato dell’arte e le migliorie apportate dove era necessario. Anche la Grangela dovrebbe far parte del tour. Si sta infatti tentando di riaprire al pubblico il sito di via Guglielmo Marconi la cui chiusura era stata decretata dopo l’incidente occorso qualche estate fa ad un gruppo di turisti in seguito al cedimento di una scaletta interna. Ed è proprio la rampa l’anello mancante anche se è stata data piena disponibilità ad eseguire le prove di carico propedeutiche alla sua riapertura. Disco verde già da adesso per i Rifugi antiaerei della seconda Guerra mondiale di via Marconi: è stato sistemato l’impianto di illuminazione e sono state collocate anche le luci di emergenza. Novità in vista (anche queste positive) per i Musei. “In questo caso – ci spiega l’assessore Vincenti stiamo cercando di assumere l’impegno di poter avere aperti sia quello archeologico che quello del mare anche nelle giornate di sabato e domenica. Non credo ci saranno problemi in questo senso ovviamente con la predisposizione di un apposito calendario”. La Chiesa di San Francesco verrà mantenuta aperta dopo la richiesta presentata direttamente dalla Pro Loco e potrà pertanto essere inserita nel tour delle visite guidate. Ok anche la Tholos di via Guglielmo Marconi. Gli unici due punti interrogativi restano per lo Stagnone Pontillo e per il Castel Sant’Angelo. Se per il primo c’è la disponibilità da parte del Polo museale di Agrigento, per il secondo l’iter è ancora alle fasi preliminari e appare parecchio complicata l’apertura nei fine settimana e nei festivi visto che la gestione (e il personale) sono di competenza regionale. Lo Stagnone (prima di una eventuale apertura) necessiterebbe poi di una serie di interventi di bonifica soprattutto a livello di vegetazione spontanea.