Palermo – È in corso al Palazzo Auditorium Branciforte il Forum di presentazione dei lavori della terza edizione dell’Act Tank Sicilia, la piattaforma permanente che TEHA Group ha lanciato nel 2021 con l’obiettivo di suggerire azioni per dare un impulso alla crescita della Regione. L’iniziativa vede il coinvolgimento della Regione Siciliana e di un pool di sostenitori privati (BAPS, Gruppo Arena, Lactalis e Confindustria Siracusa) in un percorso annuale che si concentra sulle sfide per l’Isola e le sue imprese e si pone l’ambizione di contribuire con progettualità per lo sviluppo.

L’edizione 2025 dell’Act Tank Sicilia ha affrontato i temi dello sviluppo industriale e si è focalizzata su alcuni dei fattori abilitanti che il territorio deve valorizzare per promuovere una crescita solida e sostenibile. In occasione del Forum è stato, inoltre,presentato l’aggiornamento del cruscotto di monitoraggio regionale, che misura lo “stato di salute” dell’economia regionale rispetto a metriche e indicatori economici strategici per il territorio.

Al centro dell’evento, al quale hanno partecipato rappresentanti del mondo politico, istituzionale e della business community dalla Sicilia, dal resto d’Italia e anche da altri Paesi (come la Tunisia), vi è la presentazione della terza edizione del Rapporto i cui contenuti sono stati elaborati alla luce delle indicazioni raccolte da un ciclo di interviste riservate con gli stakeholder chiave del territorio.

La fotografia della Sicilia restituisce un quadro ambivalente, caratterizzato da alcuni determinanti primati di crescita ma anche da diversi punti di attenzione nei principali indicatori socio-economici. La Sicilia si posiziona come la prima economia delPaese per crescita del PIL (+23,5% nel periodo 2019-2023) e dell’occupazione (+5,6 p.p. nel periodo 2019-2024), mantenendo però la penultima posizione per PIL pro capite, con un valore di 20,7 mila Euro nel 2023 (rispetto ai 32,6 mila Euro nella media italiana). Permangono, inoltre, criticità con riferimento alla partecipazione femminile e giovanile al mercato del lavoro, per cui la Sicilia si posiziona terzultima in Italia in entrambi i casi (rispettivamente 34,9% e 23,5% contro una media italiana di 53,3% e 34,4%).

Per misurare lo “stato di salute” dell’economia regionale in un unico strumento di natura organica, è stato realizzato e aggiornato il cruscotto di monitoraggio (Tableau de Bord) delle esigenze strategiche della Sicilia, che analizza la performance ottenute dalla Regione in diverse aree chiave dello sviluppo socio-economico: la Sicilia, infatti, ha migliorato o mantenuto stabili le proprie performance in 39 dei 50 indicatori considerati rispetto all’anno precedente, pari al 78% del totale. Tale tendenza si conferma anche su un orizzonte temporale più esteso: negli ultimi cinque anni la Regione ha registrato progressi o stabilità in 32 indicatori su 50, corrispondenti al 64% del totale. Risulta, invece,in peggioramento rispetto all’anno precedente per il 22% dei KPI(11 KPI su 50), e rispetto ai cinque anni precedenti per il 36% (18KPI su 50).

Al centro del Forum e del Rapporto 2025 il ruolo dell’industria e gli strumenti di programmazione più idonei a sostenerne la crescita. Con 30 agglomerati industriali e 25 Distretti Produttivi, la Sicilia si posiziona al posto a livello nazionale per incrementodel Valore Aggiunto nel comparto industriale, con un aumento del 32,6% nel decennio 2014-2023 ed è al 1° posto del Sud per contributo delle multinazionali sul totale del Valore Aggiunto industriale, anche se il gap da recuperare rispetto alle prime Regioni in classifica è alto: la Lombardia, ad esempio, presenta un valore 12,4 volte superiore a quello siciliano.

In questo contesto, TEHA ha identificato tre settori chiave in cui la Sicilia sta mostrando maggiore dinamicità: la filiera agroalimentare e vinicola, l’economia del mare e la meccatronica & ICT.

Con 14 Distretti, nel 2023, la Sicilia ha contribuito per il 5,9% al Valore Aggiunto complessivo della filiera agroalimentare nazionale, posizionandosi al 5° posto tra le Regioni italiane, con un valore pari a 5,5 miliardi di Euro. Inoltre, con oltre 151 mila occupati, la Sicilia è la 2ª Regione italiana per numero di addetti nel settore agroalimentare. Rilevante il salto qualitativo della filiera vitivinicola, oggi minacciata dai dazi, come evidenziato dalla classifica dei vini premiati con i Tre Bicchieri: nel 2015 la Sicilia occupava l’8ª posizione a livello nazionale con 19 vini premiati, mentre oggi si colloca al 4º posto con ben 29 etichette (+56%).

La Sicilia riporta anche importanti primati dal punto di vista dell’economia del mare (tra le Regioni italiane): 3a per numero di«imprese blu», 5a per incidenza occupazionale della filiera, 6a per incidenza economica della filiera sul totale regionale, 2a per transiti di merci, pari a 68,7 milioni di tonnellate (+2,3% vs. 2023) e 4a in Italia per numero di crocieristi (1,8 milioni, +7,3% vs. 2023).

La meccatronica e l’ICT ad oggi contribuiscono ad appena l’1,6% del Valore Aggiunto regionale, ma sono protagonisti di importanti investimenti: 5 miliardi di Euro nei prossimi 12 anni.

Al fine di promuovere lo sviluppo industriale e la competitività, la Sicilia deve tuttavia risolvere alcuni “nodi” critici legati ai suoi fattori abilitanti: capitale umano, accesso al capitale, infrastrutture, transizione verde e Pubblica Amministrazione.

Tra questi, uno dei fattori più determinanti risulta essere l’accesso al capitale: la prevalenza di micro e piccole imprese nel tessuto regionale (pari al 99,7% del totale) evidenzia quanto l’accesso al credito rappresenti un elemento determinante di competitività, considerata la loro limitata disponibilità di (e accesso a) risorseeconomiche. In questo scenario, risulta significativo che nel 2024 la Sicilia abbia registrato la contrazione più contenuta dei prestiti alle imprese a livello nazionale, segnale di un rapporto solido e resiliente tra credito e sistema produttivo regionale.Contestualmente, nel 2024 i prestiti concessi alle famiglie siciliane da banche e società finanziarie sono aumentati dell’1,5% su base annua, in linea con la crescita del reddito disponibile (+3,2%), a conferma di una domanda di credito in espansione, pur in un contesto di fiducia ancora inferiore alla media nazionale.

La Sicilia sta vivendo una fase di considerevole dinamismo” – commenta Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di TEHA Group e The European House – Ambrosetti – “La Regione si posiziona oggi ai vertici nazionali per tasso di crescita del PIL e dell’occupazione, anche se il ritardo da recuperare è ampio e richiederà perseveranza e un approccio alla programmazione pubblica di medio e lungo periodo. L’Act Tank Sicilia, infatti, non vuole ignorare le sfide da superare: le fragilità di natura economica e sociale, come il basso PIL pro capite, la limitata apertura internazionale e la scarsa partecipazione di donne e giovani al mercato del lavoro. Proprio per questo, è necessario trasformare i segnali di ripresa in leve di cambiamento, promuovendo un nuovo paradigma di sviluppo fondato sui punti di forza e sulle eccellenze della Regione. La Sicilia può contare su un patrimonio umano straordinario ma ricco di contraddizioni: è la seconda Regione più giovane d’Italia e la quarta per imprenditorialità giovanile, ma anche la seconda per incidenza di giovani che studiano né lavorano e nel solo 2023 ha perso quasi 30 mila studenti. Il territorio dispone, inoltre, di infrastrutture di eccellenza ma sconta ancora ritardi nella connettività interna e nell’integrazione tra le reti. Per sostenere la crescita in modo stabile e inclusivo è necessario puntare su uno sviluppo coeso e a 360 gradi, capace di valorizzare le potenzialità della Sicilia e di restituirle un ruolo da protagonista nel Mediterraneo e in Europa”.

Nel corso dell’evento, moderato dal Direttore de La SiciliaAntonello Piraneo, sono intervenuti: Edmondo Tamajo (Assessore alle Attività Produttive presso la Regione Siciliana), Francesco Colianni (Assessore dell’Energia e dei Servizi di pubblica utilitàpresso la Regione Siciliana), Roberto Lagalla (Sindaco di Palermo), Valerio De Molli (Managing Partner & CEO di TEHA Group e The European House – Ambrosetti), Giovanni Arena (Amministratore Delegato del Gruppo Arena), Gioacchino Amato (Presidente della Sezione Economica di Fondazione BAPR – Gruppo BAPS), Giovanni Pomella (Amministratore Delegato delGruppo Lactalis Italia), Gian Piero Reale (Presidente di Confindustria Siracusa), Antonio Messineo (Membro del Consiglio della Fondazione), Francesco Anghelone (Coordinatore Scientifico dell’Area di ricerca storico-politica presso l’Istituto di Studi Politici “S. Pio V”), Aslan Berjeb (Presidente di CONECT), Marco Calabrò (Capo del Dipartimento per le politiche per le imprese presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Cinzia Campanella (Head of Innovation di Fastweb + Vodafone), Giuseppe Inchingolo (Chief Corporate Affairs e CommunicationOfficer di Gruppo FS), Lara Lanzarini (Capo Ufficio VII per la Diplomazia dei territori ed esposizioni internazionali, Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) e Maria Cristina Pedicchio (Presidente dell’APRE).