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Non si placano le polemiche politiche sulla digitalizzazione del Fondo librario antico. Ecco un intervento del parlamentare regionale di Autonomisti e Popolari, Carmelo Pullara.

Comprendiamo perfettamente perché la città si trova in queste condizioni. Nel momento in cui le due massime cariche politiche non comprendono quanto gli è stato chiaramente spiegato, siamo inesorabilmente destinati a non avere vie d’uscita. La risposta data al mio intervento sul bando relativo al finanziamento per la digitalizzazione del Fondo antico è agghiacciante. Non abbiamo assolutamente mosso rilievi sulla presentazione del progetto (che è stato presentato non dalla attuale giunta ma dalla precedente targata Pullara, a detta loro non libera. Sì certo, non libera di dare il colpo di grazia al paese) bensì sulla richiesta di chiarimenti dell’Assessorato regionale datata 23 Ottobre 2019 a cui non è stato dato seguito. Questa gravissima inerzia comporterà la perdita della possibilità di prendere parte al bando per un finanziamento di 100mila euro. L’unica preoccupazione di amministrazione e Presidenza del Consiglio (Galanti & Russotto) è stata quella di rispondere celermente a me invece che replicare ai rilievi dell’Assessorato per salvaguardare la possibilità di accedere al finanziamento. Per i miracoli ci stiamo attrezzando ma onestamente crediamo che con tale superficialità sia impossibile.
Prendo poi atto del fatto che la Presidenza del Consiglio, investendo inoltre l’intero civico consesso, abbia smesso i panni dell’imparzialità che richiede il ruolo e non lo stia esercitando super partes, ciò lo rende inesorabilmente coprotagonista del fallimento di questa amministrazione.
Pertanto piuttosto che fare cortile di basso profilo e atteggiarsi a ciò che non si è stato, non si è e non si sarà mai, inizino a rispondere all’assessorato al fine di non fare piangere i licatesi per la loro incapacità che i fatti dimostrano incolmabile.
Mi riservo in apposita conferenza stampa di evidenziare con documenti alla mano, come oggi, il danno che in soli sei mesi il sindaco Galanti, la sua nuova giunta e a questo punto anche Giuseppe Russotto presidente del consiglio e quanti consiglieri lo appoggiano, sono stati capaci di determinare.
Invece di aspettare le risposte dagli “altri attori istituzionali”, inizino a muoversi amministrazione e Presidenza del Consiglio per evitare le magre figure a cui stanno facendo andare incontro il Comune come quella, assurda, di aver sottovalutato il rischio maltempo lasciando aperte le scuole.

Carmelo Pullara