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Palma di Montechiaro continua ad incamerare finanziamenti su finanziamenti. Fondi che – una volta trasformati in cantieri e lavori – daranno alla città una prospettiva più moderna e attrattiva. Rispondente alle idee e al programma elettorale del Sindaco Stefano Castellino.

E Licata? Da noi nulla. Se si eccettuano i pochi euro arrivati per la creazione dello spazio inclusivo alla villa Elena e i 250mila euro per proseguire le demolizioni di immobili abusivi lungo la costa, questi primi tre anni di amministrazione sono trascorsi senza un segno realmente tangibile di un’azione politica propositiva. Quelli che abbiamo visto recentemente lungo le nostre strade, sono lavori finanziati durante l’amministrazione Cambiano. La cui inaccettabile sfiducia continua a pesare come un macigno sulle sorti future di questa sfortunata comunità.

Le colpe vanno divise: tra un’amministrazione il cui indirizzo politico è stato spesso limitato e inefficace e uffici comunali che non riescono a produrre uno straccio di progetto finanziabile. E quando viene prodotto, è sonoramente bocciato  come accaduto recentemente con il Palazzetto dello Sport Nicolò Fragapane per insufficienza nella documentazione presentata.

Crediamo – ma non scopriamo certo oggi l’acqua calda – che l’indispensabile sfida della prossima amministrazione (questa non avrà nè il tempo, nè la voglia per cambiare l’attuale corso delle cose) sia quella di “ammodernare” gli uffici comunali inserendo quelle necessarie competenze oggi mancanti in tutti i dipartimenti. Non siamo cinici quando affermiamo che chi non produce deve essere accompagnato alla pensione o, in alternativa, mandato a fare altro invece di stare seduto dietro una scrivania per non meglio precisati compiti da svolgere. Questo Comune non funziona dall’interno, non ha slancio, non ha professionalità adeguate a far fronte alle molteplici esigenze di un territorio che necessita continue fonti di finanziamento per la risoluzione dei problemi. Ecco, alla prossima amministrazione sarà chiesto il coraggio delle scelte. Perchè senza una macchina funzionante, nessun Esecutivo può ottenere risultati. E la politica, soprattutto quella passata, si interroghi e accetti l’errore di aver trasformato i Comuni e le pubbliche amministrazioni in stipendifici i cui effetti nefasti li abbiamo ereditati noi nuove generazioni.

Giuseppe Cellura