Il day after la Fiera di maggio arriva la presa di posizione di Angelo Vincenti.
Il coraggio di voler cambiare, quello che è mancato a tutti nel passato, è chiaro che non ci sono più le condizioni per continuare in questo modo. Tutti ne parlano, tutti si lamentano e poi quando è il momento di assumersi delle responsabilità si continua a fare passi indietro. Dopo le gravi pecche accadute durante la processione del Santo Patrono, ecco oggi cosa rimane di una fiera che senza controlli ha lasciato solo sporcizia e devastazione. Nessuna via di fuga garantita durante queste frenetiche giornate che hanno paralizzato un’intera città dove ognuno ha occupato spazi e aree a proprio piacimento, cosa dire poi delle norme di sicurezza inesistenti e dove nessuno ha provveduto a effettuare dei controlli. E’ giusto e sacrosanto che coloro che vivono di queste attività possano avere la possibilità di lavorare, ma questo deve accadere con regole imprescindibili dal vivere civile. Il problema è legato alla mancanza assoluta di controlli durante tutta la manifestazione, anche ieri sera con i corsi ancora affollati, abbiamo assistito a mezzi che salivano e scendevano dai corsi mettendo a rischio la pubblica incolumità senza nessun controllo, e poi mi parlano di sicurezza con tutto quello che è accaduto in altre realtà dove per motivi diversi, furgoni e macchine hanno lasciato sul selciato inermi passanti. Ci sono norme specifiche che parlano di chiusura dei varchi proprio per non correre rischi del genere, ma a quando pare a Licata questo non è previsto. Oggi ciò che rimane dopo il passaggio dell’orda selvaggia è un paese, già sporco di suo, sommerso da rifiuti di ogni genere, anche escrementi “insacchettati” lasciati davanti alle porte di attività commerciali già sofferenti in queste giornate. A tal proposito un elogio va sicuramente ai gestori dei locali dei corsi che per sopperire alle mancanze della pubblica amministrazione, che non ha neppure pagato la quota all’AICA e che per questo motivo ha centellinato l’acqua ai locali pubblici costretti a dover comprare più volte il prezioso liquido.
Il mio non è e non vuole essere un attacco politico, come detto precedentemente ho chiuso la mia esperienza, ma continuo ad essere cittadino di questa città resa oramai terreno fertile per criminalità e incivili di ogni genere, e personalmente ritengo doveroso alzare la voce e farmi sentire da chi continua ancora a essere sordo. Mi auguro che chi prenderà la guida di questa città, chiunque esso sia, abbia anche il coraggio di cambiare e di colmare queste gravi mancanze che mortificano la parte buona di cittadini rimasti con sacrificio a vivere nella loro città.
Angelo Vincenti