Crocetta, prime difficoltà. Il Sistema-Regione “è deviato, persino criminale, ed è basato sullo scambio di favori e di visibilità”. Lo dice il governatore della Sicilia, Crocetta, nel forum con la redazione di Repubblica. “È un sistema che si oppone al cambiamento: ha prodotto centinaia di fondazioni e di enti di formazione in mano a deputati, dirigenti regionali, ex dirigenti. Tutti quanti partecipano alla spartizione della torta, divisa alla pari tra i politici e i loro referenti, i burocrati”. Quali resistenze concrete ha trovato? – gli viene chiesto. “Ne ho trovate ovunque – risponde il Governatore. – Ho chiesto le informative antimafia di chi vince gli appalti e i subappalti. Voglio capire perché sempre le stesse ditte vincono le gare… Quest’elenco non l’ho mai avuto”.
ADV
La Storia all’incontrario. Marco Pannella si allea con Storace per guadagnare qualche seggio nel consiglio regionale del Lazio. È così il vecchio leader radicale: è una contraddizione vivente. Fino a pochi giorni fa si parlava di lui per il suo sciopero della fame e della sete. Poneva l’attenzione sull’amnistia e sullo stato delle carceri italiane, indegno di un paese civile. Oggi si allea con un politico di destra, candidato presidente alla regione Lazio. Quanto di più lontano e contrario alla storia del Partito radicale, alle sue battaglie libertarie, civili, antiproibizioniste. Mezzo partito, compresa Emma Bonino, si è opposto a questa scelta. E c’era da aspettarselo. Giustamente.
Perchè Ulivieri sì e Zeman no? Renzo scende in campo. Non incontrerà Capello o Trapattoni. Sacchi o Mazzone. Del mondo del calcio, forse incontrerà GianniRivera in Parlamento. Dopo l’arbitro Concetto Lo Bello di Siracusa, lo stesso Rivera e Massimo Mauro, sarà la volta di Renzo Ulivieri (ex allenatore di Bologna e Sampdoria) ad occupare un posto nel parlamento italiano. È candidato con Sel nel centrosinistra al Senato in Toscana. E ha buone possibilità di farcela. Ulivieri ha portato nel calcio le sue idee di sinistra: uguaglianza e giustizia. Ha puntato molto sull’importanza del “gruppo”, tentando di far passare un’idea di squadra come cooperativa. Ma non le ha mai gridate queste idee. Non è mai stato (per così dire) dirompente. E quel mondo, cui una certa moralizzazione, una certa educazione, una certa riforma è sempre necessaria, ha dovuto accettarlo. Zeman ha fatto molto più di lui, in questo senso. Zeman sì, ha saputo contestarlo quel mondo in nome di un calcio pulito. Mettendosi contro il potere dominante e pagandone di persona le conseguenze. A lui, soprattutto, si doveva offrire un posto in lista. Ma la Storia procede all’incontrario. Ed è stato candidato Moggi.
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.