Dopo il vasto incendio che ha lambito Castel Sant’Angelo e chiesa di Pompei, arriva la presa di posizione dell’archeologo Fabio Amato.
Un miracolo ieri sera ha salvato il Castel Sant’Angelo e l’area archeologica di Finzade.
Sicuramente opera di uno o più piromani che mi auguro vengano identificati e assicurati alla giustizia.
Dopo aver eseguito questa mattina un sopralluogo vi posso assicurare che non ci sono stati danni ingenti al patrimonio archeologico e per questo dobbiamo ringraziare solo la provvidenza divina, il personale dei vigili del fuoco e i numerosi volontari intervenuti con immediatezza.
Il sito archeologico è completamente sommerso da sterpaglie e a poche ore dell’incendio sono stati immediatamente inviati gli operai a lavorare per liberare le aree in questione dalle erbacce.
È chiaro che se il fuoco fosse arrivato lì non ci sarebbe stata nessuna speranza per le rovine archeologiche.
Non è semplice gestire 40 siti archeologici sparsi in tutta la provincia di Agrigento e per Licata ho avviato una battaglia all’interno del del Parco perché i siti minori ricevessero una adeguata tutela e valorizzazione e affinché si inaugurasse una nuova forma di gestione condivisa con il territorio che da pochi mesi pare stia cominciando a muovere i primi passi, ma molto lentamente.
Negli ultimi mesi diversi eventi sono stati promossi dal nostro museo (proiezioni di film, spettacoli teatrali, conferenze, presentazioni di libri, visite guidate, ecc…) e prossimamente verrà inaugurata la pinacoteca. Ottimo direi!
Ma le aree archeologiche, compreso lo Stagnone Pontillo, le abbiamo completamente trascurate.
Questa volta l’abbiamo scampata peró una riflessione lasciatemela fare: non sarebbe meglio prevenire?
Non oso immaginare cosa sarebbe potuto accadere se il fuoco avesse colpito il versante orientale dove, all’interno dell’area archeologica, completamente invasa da sterpaglie, sono ancora presenti e vi abitano alcuni cittadini, le cui proprietà sono state da tempo oggetto di un provvedimento di esproprio.
Spero che questi eventi possano portare a riflettere chi di dovere.
Fabio Amato