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Il dottore Andrea Cammilleri ha parlato al nostro giornale dell’evoluzione del Covid 19 in una panoramica che abbraccia vari aspetti dell’attuale situazione sanitaria.

La situazione a Licata

A Licata fortunatamente il numero dei contagi è in netto calo rispetto ad un mese fa, adesso si contano alcune decine di positivi al virus ma tutto ciò non significa potersi adagiare sugli allori di una potenziale “Licata covid-free”. I recenti assembramenti senza controllo (e senza precauzione alcuna) per il forte seguito alla Nazionale italiana di calcio, tra le varie cose, potrebbe nel giro di pochi giorni causare un’impennata dei contagi soprattutto nelle fasce più giovani (15-24 anni). Voglio sottolineare il forte impegno in questi duri mesi dei colleghi medici di medicina generale e di tutti gli operatori sanitari in termine di prevenzione e profilassi, speriamo non venga vanificato da comportamenti poco responsabili.

L’importanza della vaccinazione

L’allentamento delle restrizioni ha purtroppo avuto come conseguenza un forte abbassamento della guardia nella popolazione che, basta guardarsi in giro, sembra aver dimenticato che l’utilizzo della mascherina è ancora obbligatorio sia al chiuso che all’aperto se in presenza di potenziali assembramenti di persone. Proprio per questo, oggi, l’importanza della vaccinazione assume un valore notevolissimo: se è pur vero che nessun vaccino può coprire al 100% da un eventuale contagio è stato visto e studiato che una dose di vaccino “a vettore virale” o “a RNA” riduce il rischio di contagio del 35% e il rischio di finire in ospedale dell’80%, mentre due dosi riducono il rischio di contagio dell’80% e di ammalarsi gravemente del 92-96%.

Sicilia a rischio zona gialla

Questo si ricollega al discorso sui vaccini. Più vaccini vengono somministrati, più si abbassa il rischio di veder crescere il numero dei ricoveri ordinari per Covid e dei ricoveri nelle terapie intensive. Ad oggi la stragrande maggioranza dei ricoverati in Sicilia con sintomi più o meno gravi sono pazienti non vaccinati o che non hanno completato il ciclo vaccinale e questo fa riflettere su quanto sia importante velocizzare il tutto anche alla luce del forte rallentamento delle somministrazioni delle prime dosi, con la gente che preferisce aspettare anzichè salvaguardare sè e gli altri. Il governo sta comunque valutando i criteri per assegnare i colori alle regioni, con una particolare attenzione al numero dei ricoveri anzichè soltanto al numero dei contagi. Più vaccini, meno ricoveri, meno restrizioni per tutti. L’equazione è semplice.

Modello francese

Sono più che d’accordo con il modello francese che prevede il “green-pass” come, appunto, un lasciapassare per poter frequentare i luoghi pubblici. Sono del parere che la libertà di ogni cittadino di non vaccinarsi termini con la libertà di chi si vaccina di poter ritornare ad una vita normale, con l’ovvia condizione di poter comunque dare un’alternativa valida a chi decide di non effettuare la vaccinazione (la DAD in ambito scolastico o il delivery in ambito ristorativo, per esempio). Bisogna capire che la mancata vaccinazione non è solo un potenziale danno arrecato a se stessi ma anche a chi ci circonda.

Andrea Cammilleri – medico di Medicina Generale