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Notevoli difficoltà gestionali al Pronto soccorso dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso. Come abbiamo avuto modo di apprendere da una numerosa utenza, “la gente è riversata al pronto soccorso per più di due-tre giorni in attesa dell’esito del tampone rino-faringeo necessario prima di essere sottoposta ad intervento chirurgico”. Pronto soccorso e aree grigie giocoforza al collasso. Vibranti le proteste dei parenti di alcuni pazienti. “Mia mamma deve essere sottoposta ad un intervento chirurgico di natura ortopedica ma siamo da tre giorni in astanteria perchè non le è stato ancora comunicato l’esito del tampone – lo sfogo della figlia di una paziente – sono procedure divenute ormai standard in ogni ospedale d’Italia. Non capiamo perchè si debba attendere tutto questo tempo”. Attese extralarge che finiscono con il congestionare il Pronto soccorso e le aree grigie dove negli ultimi giorni, in alcuni momenti, sono stati letteralmente stipati un numero di pazienti che andrebbe al di là della capienza dell’unità operativa di pronto intervento.

A Licata si sta però rischiando di pregiudicare la tempestività nell’esecuzione di una serie di prestazioni chirurgiche già programmate ma che hanno necessariamente bisogno del “nulla-osta” rappresentato dalla negatività del tampone.