Pubblicità

Entro il mese di maggio del prossimo anno, compatibilmente con i tempi necessari a completare l’iter amministrativo previsto per gli adempimenti di natura amministrativa e tecnica da parte degli Enti preposti, l’Archivio Storico Comunale, La Biblioteca “Luigi Vitali” e il Fondo Librario Antico saranno trasferiti nei locali del Convento del Carmine.

Ad annunciarlo è l’Assessore alla Cultura Violetta Callea, promotrice dell’iniziativa esitata favorevolmente dalla Giunta Municipale con delibera del 5 gennaio 2022, che consentirà una miglior tutela e valorizzazione del patrimonio archivistico e librario, antico e moderno del Comune di Licata, consentendone, al contempo, l’adeguata fruizione da parte degli studiosi, delle scolaresche e dei turisti, anche con sistemi innovativi.

“L’Amministrazione Comunale, nel supremo interesse della collettività, della cultura e dell’educazione delle giovani generazioni, – sono le parole dell’Assessore Callea – intende intervenire celermente sull’inadeguatezza e precarietà dei locali che attualmente ospitano la Biblioteca “Luigi Vitali”, il Fondo Librario Antico e l’Archivio Storico Comunale, avviando l’iter per il trasferimento di questi importanti siti culturali in un unico contenitore culturale individuato nell’Aula Capitolare e negli ampi locali dell’antico Convento del Carmine di corso Roma. Questo è soltanto il primo passo per garantire nel modo migliore la fruizione della nostra cultura. Non ci limitiamo soltanto agli annunci, ma produciamo atti concreti. Con l’occasione, – continua Callea – a fronte di un recente notizia divulgata sui social dal prof. Carità, volevo rassicurare che gli archivi storici comunali non sono affatto bistrattati ma ben custoditi, ed è grave che attraverso questa affermazione, per la quale l’Amministrazione Comunale potrebbe anche riservarsi di sporgere denuncia alle autorità competenti, venga ingiustamente fatta emergere una negligenza nella custodia dei beni archivistici, senza aver effettuato alcun accertamento. Per quanto riguarda il deposito archivistico collocato nei locali attigui all’ex macello comunale, giudicati inadeguati dal prof. Carità, ci chiediamo come mai, in quel tempo, non si è opposto, in qualità di ispettore onorario dei beni culturali al trasferimento? Soltanto oggi, dopo 15 anni, si è accorto che quei locali non sono adeguati? L’assessorato alla Cultura da me diretto, si sta già attivando per le opportune verifiche e il trasferimento del deposito archivistico dell’ex macello, ma non può trasferire d’urgenza, di propria iniziativa, senza il benestare della competente Soprintendenza. Infine, ricordo al prof. Carità che in merito all’evento organizzato in biblioteca il 18 dicembre scorso e alla pubblicazione del volume realizzato dall’ Associazione Memento, il Comune di Licata, non solo ha offerto il patrocinio gratuito, la location e la logistica, ma ha presentato il progetto alla Regione, unitamente all’Associazione Memento. Il prof. Carità, prima di commentare, avrebbe fatto bene a confrontarsi con la prof. Zangara, presidente della Memento. Le critiche e le sollecitazioni sono ben accette, – conclude Callea – purché costruttive e che tendano ad aiutare l’Amministrazione e non a cercare di farla deragliare”.