Peraltro, questa situazione è l’ultimo capitolo di una vicenda che si trascina sin dal 2013. Infatti, mentre la convenzione aveva come data di inizio il primo gennaio, il primo paziente è stato assegnato solo a settembre e soltanto dopo numerose proteste e denunce. “Subito dopo – si legge sempre nella denuncia – ci siamo resi conto di non essere i benvenuti tra le associazioni convenzionate. A parte il boicottaggio dell’Asp, si sono fatte sentire le minacce anonime. Avvertimenti prontamente segnalati all’A.G. e che sino ad ora non hanno avuto nessun riscontro”. Un boicottaggio che sarebbe continuato anche dopo, dato che “in questi anni, contrariamente a quanto previsto dalla legge, l’Asp non ci mai assegnato alcun paziente da trasportare. Quelli che trasportiamo sono stati contattati da noi stessi”. Inoltre, alle frequenti richieste di spiegazioni, sia verbali che scritte, l’associazione non avrebbe ricevuto mai alcuna risposta ne “chiarimenti a questa disparità di trattamento”. Una situazione, dunque, che potrebbe costringere la Misericordia a decidere “di considerare l’ipotesi se continuare o no a svolgere il servizio”, essendosi l’associazione fatta carico in questi mesi di tutte le spese necessarie per un corretto svolgimento dello stesso.
Emodializzati, la Misericordia all’Asp: “Boicottati”
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