Pubblicità

 

Si sta per chiudere un anno molto difficile per gli italiani e per gli Enti locali, comuni in testa. L’agenda Monti (ma la tendenza era già presente nel precedente governo) ha imposto notevoli tagli nei trasferimenti agli Enti locali e imposto il pareggio di bilancio. La conseguenza è stata che i comuni siano stati costretti a tagliare servizi e aumentare le tasse. E’, purtroppo, il caso di Palma: l’Amministrazione comunale, in un certo qual modo commissariata dai tecnici (quelli del governo e quelli di Palma) ha tagliato numerosi servizi e aumentato Tarsu (lo scorso anno) e Imu. Quest’ultima, che sta rendendo molto amare le festività che si apprestano ad iniziare, è stata aumentata al massimo delle aliquote, con la conseguenza che i cittadini abbiano dovuto pagare anche 3 volte in più rispetto alla prima rata. L’aumento, dobbiamo dirlo con onestà, era inevitabile, ma il dubbio è che si potessero aumentare le aliquote in misura minore. Lo dimostra il dato secondo cui i comuni che hanno aumentato l’aliquota per la prima casa siano il 27,92% ma solo il 3,21% (per un totale di 257) l’hanno portata al massimo del 6 per mille, come avvenuto a Palma.

Esortiamo, dunque, l’Amministrazione per il prossimo anno: si faccia il bilancio di previsione in primavera e si adottino per tempo le misure necessarie a far si che, nel 2013, si possano ridurre le aliquote, sempre che non ci sia un (auspicabile) intervento del nuovo governo che vada nella direzione di una riforma in radice dell’impostazione di quella che è diventata la tassa più odiata dagli italiani.