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foto_tribunaleSta entrando nel vivo, presso il Tribunale di Agrigento, il processo per l’uccisione di Nicolò Amato, avvenuta il 22 aprile 2011 giorno di venerdì santo. Sul banco degli imputati Vincenzo Bonfanti, 54 anni, e i suoi due figli Nicola e Raimondo (che sarà giudicato con il rito abbreviato), accusati anche del tentato omicidio di Diego Amato, figlio di Nicolò, detenzione e porto abusivo di armi. Il motivo che scatenò la lite che portò poi all’omicidio di Amato era legato all’affitto di un locale adibito a bar, davanti il quale ha avuto luogo l’omicidio.

Nell’ultima udienza è stato interrogato il medico legale che ha effettuato l’autopsia. Quest’ultimo ha rivelato che Amato fu ucciso con otto colpi di pistola: 4 al torace, 3 all’avambraccio sinistro e 1 in testa. La prossima udienza si svolgerà il 5 aprile.