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E’ sempre più ingestibile la situazione all’altezza della stazione ferroviaria. I bivacchi dei senzatetto si moltiplicano, sono state addirittura piazzate delle capanne dove un tempo operava la biglietteria e chi arriva a Licata in treno è costretto a fare lo slalom tra materassi, coperte e indumenti stesi ad asciugare. Decisamente troppo per quanti vivono o lavorano in prossimità dello scalo. “Avevamo già posto in evidenza la situazione all’interno dell’area ferroviaria – il commento di Peppe Patti, esercente che opera nel campo della gastronomia in zona – adesso se possibile, lo scenario è anche peggiorato. Quei pochi viaggiatori che utilizzano il treno per i loro spostamenti, una volta giunti alla stazione di Licata si ritrovano davanti gente che dorme e bivacca vicino ai binari e dove un tempo c’era la biglietteria è stato creato una sorta di accampamento con tanto di tende”. Le condizioni igieniche sono ovviamente precarie con improbabili servizi creati alla bell’e meglio. Da quanti risiedono ed operano in zona si leva un appello nei confronti delle istituzioni: l’area attorno ai binari è di fatto divenuta una zona franca. I tanti depositi sono diventati dimora fissa di senzatetto, quasi sempre extracomunitari senza una chiara identità. Ciò che viene chiesto è lo sgombero dell’area anche perché il biglietto da visita offerto a quanti arrivano a Licata dopo aver viaggiato sulle rotaie è francamente imbarazzante. Per non parlare delle questioni legate alla sicurezza, soprattutto notturna. Abbiamo più volte documentato le incursioni nelle attività commerciali della zona costrette di fatto a blindarsi per evitare di essere derubate o di subire danni dai raid notturni. Alcuni di questi esercizi hanno creato delle vere e proprie barriere per impedire l’accesso tramite scavalcamento dalla parte retrostante alla ferrovia, quella che dà proprio sulla linea ferrata.