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Nel 1992 viene completata la Diga Gibbesi e da allora ad oggi sono trascorsi 25 anni senza che, ufficialmente, se ne sia utilizzata l’acqua. Sembrerebbe un monumento allo spreco, se invece recentemente non si fosse appreso che invece quell’acqua è stata utilizzata da pochi privilegiati. In un primo momento la faccenda avveniva ufficiosamente ed adesso avviene ufficialmente e questi sono fatti. Contemporaneamente avviene che dopo una serie di ostacoli ed impedimenti, viene finanziato dalla Agensud la realizzazione di un progetto per la canalizzazione di parte di quell’acqua per farla arrivare a Licata ed alle sue campagne, notoriamente città senza una sola goccia di acqua pubblica per l’agricoltura. Il Bando viene emesso dalla Regione Sicilia l’otto marzo del 2013, lo studio di progettazione riceve l’incarico nel febbraio del 2014 ed inizia a progettare avendo a disposizione 149 giorni. Il progetto viene consegnato alla stazione appaltante, (Consorzio Gela 5) nel febbraio del 2016 e rimane semplicemente di celebrare l’ultima conferenza di servizi con tutti i portatori di interessi e dopo di che il Progetto può dirsi finito ed ufficialmente consegnato. A questo punto a me sorge un dubbio: ma siamo sicuri che tutti questi ritardi biblici siano solo ed esclusivamente dovuti alla farraginosità della burocrazia nostrana notoriamente presa da sindrome da bradipo nel portare avanti i propri iter oppure, in circolazione, vi è più di un …. “Don Rodrigo” che ha sentenziato che questa condotta per il territorio di Licata non s’ha da fare, perché lede gli interessi di altri territori? Io non trovo altre spiegazioni rispetto al fatto che, a progetto consegnato, il fascicolo viaggia da oltre tredici mesi tra la stazione appaltante ed il Genio Civile di Caltanissetta e poi dal Genio Civile di Caltanissetta all’Assessorato alle Infrastrutture di Palermo e poi questi lo rimanda al Genio Civile di Caltanissetta e quest’ultimo lo reinvia all’Assessorato e quest’ultimo lo reinvia al Genio Civile di Agrigento. Ed intanto i mesi passano e passano anche gli anni e ne son passati già venti cinque da quando la diga è stata ultimata. Sarebbe strano ed intollerabile se si scoprisse che i cattivi pensieri ed i sospetti che stiamo palesando avessero più di un fondo di verità, atteso che a Licata gli agricoltori per mandare avanti le loro aziende devono arrabattarsi in tutti i modi per approvvigionarsi di acqua, senza la quale possono chiudere l’azienda e devono, qualche volta ricorrere a metodologie non proprio lecite e legali. Noi non abbiamo i mezzi e la possibilità per fare dei controlli in tal senso, ma sarebbe auspicabile che chi ne ha facoltà lo prendesse in seria considerazione. Per l’altro verso ci aspettiamo che il Genio Civile di Agrigento, ufficio dove giace il fascicolo al momento, rompesse gli indugi e convocasse questa, tanto agognata, conferenza di servizi per dichiarare pronto e consegnato il Progetto.

Maria Grazia Cimino

Salvatore Licata