La Direzione Investigativa Antimafia (DIA), Centro operativo di Palermo, ha sequestrato e confiscato ad Agrigento beni per un valore di oltre 6 milioni e mezzo di euro ad esponenti di spicco e “uomini d’onore” di Cosa Nostra in provincia. Le operazioni della Dia rientrano “nell’ambito delle attività istituzionali tese all’aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati dalle organizzazioni criminali”. I provvedimenti ablativi, tre di sequestro ed uno di confisca, sono stati emessi dal Tribunale di Agrigento (Sezione misure e prevenzione) a seguito di dettagliate proposte del Procuratore della Repubblica di Palermo. “I provvedimenti – si legge nella nota emessa dalla Dia – hanno colpito beni riconducibili al boss mafioso Giuseppe Falsone, a Giovanni Marino, a Giuseppe Capizzi e a Ferdinando Bonanno, i primi tre in atto detenuti, il quarto deceduto”. Il comunicato stampa della Direzione Investigativa Antimafia passa poi all’esame dei beni sequestrati. “Tra i beni sottratti ed oggetto dei provvedimenti – continua la nota – figurano un’impresa individuale con sede a Campobello di Licata destinata alla coltivazione di cereali e all’allevamento di animali, tredici fabbricati ed un terreno agricolo siti a Campobello di Licata, quote sociali pari a 15.495 euro della La.e.s. Srl – Lavori Edili e Stradali di Campobello, un’autovettura, un’impresa individuale con sede a Ribera, avente per oggetto attività di colture miste viticole, olivicole e frutticole e due terreni agricoli siti ad Agrigento e Villafranca Sicula, nonchè il saldo attivo di un conto corrente acceso presso un istituto di credito di Ribera, partecipazioni azionarie, corrispondenti al 6% del capitale sociale, di Ferdinando Bonanno nella società Eurospin Sicilia Spa, le quote societarie dei figli di Bonanno in una società con sede a Paternò, una ditta individuale riconducibile alla moglie di Bonanno sempre con sede a Paternò e il saldo attivo di 27 rapporti bancari intestati al defunto Bonanno e ai componenti del nucleo familiare”. Valore totale dei beni stimato in oltre 6,5 milioni di euro.
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