La Procura della Repubblica di Agrigento ha sottoscritto ieri mattina un protocollo d’intesa per la demolizione dei manufatti abusivi anche con il Comune di Palma di Montechiaro, uno dei maggiormente colpiti dal fenomeno, tanto che le case abusive già acquisite al patrimonio comunale siano circa 900.
Il protocollo è stato siglato data “l’indifferibile necessità di restituire legalità, mediante l’applicazione di regole e procedure certe, ad un settore particolarmente travagliato qual è quello dell’edilizia residenziale, in cui non di rado sono presenti fattori speculativi ed interessi criminosi”. A ciò si aggiunge anche la necessità di evitare sovrapposizioni, sia nella fase preliminare che in quella successiva all’esecuzione delle demolizioni, tra le procedure avviate dall’autorità giudiziaria e quelle avviate dall’amministrazione comunale, e anzi giungere “a modalità operative congiunte e concordate”. Inoltre, “l’ordine di demolizione adottato dal Pm – come spiegato nel protocollo di intesa -, al contrario di quanto avviene in sede amministrativa, non deve essere necessariamente preceduto dalla ingiunzione ad adempiere, il che rende più spedita la procedura, fondata esclusivamente su una condanna definitiva”.
Con il protocollo d’intesa si è convenuto che il Comune di Palma proceda alla demolizione degli immobili abusivi “anche per conto dell’autorità giudiziaria, anticipandone le spese, salvo rivalsa nei confronti dei proprietari degli immobili abusivi ovvero di Enti pubblici competenti a procedere alle demolizioni in danno”. Inoltre, il Comune di Palma, per eliminare o ridurre le ipotesi di contenzioso, connesse alla pendenza di procedure di sanatoria, si attiverà a trattare con particolare urgenza i casi di manufatti per i quali sia stata già inoltrata richiesta di condono. Fissati nel protocollo d’intesa anche i criteri cronologici d’intervento, attraverso l’individuazione di tre fasce. Si procederà prima alla demolizione delle opere realizzate in zone di inedificabilità assoluta; poi a quelle realizzate in zone di inedificabilità relativa; e, infine, “a tutte le altre opere abusive a partire da realizzazioni “ex novo” in centri abitati, rispetto a quelle in zone periferiche e rispetto agli ampliamenti di preesistenti edifici, con precedenza ai manufatti più consistenti”. A prescindere poi dal criterio cronologico a fasce avranno comunque precedenza le demolizioni relative a manufatti eseguiti nell’ambito di lottizzazioni abusive.