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Il motivo che ha scatenato la lite, che ha poi portato all’omicidio di Amato e al ferimento del figlio, era relativo al mancato pagamento da parte dei Bonfanti di alcune bollette intestate ad Amato, proprietario dei locali in cui i Bonfanti gestivano un bar-pizzeria. Amato aveva cercato di chiudere il locale con dei lucchetti, fatto questo che ha scatenato la lite conclusa con l’omicidio di Amato.
Per lo stesso delitto già condannato in primo grado, con rito abbreviato, a 18 anni Raimondo Bonfanti.
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