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HPIM3240Si comportano come se dovessero essere ancora loro – Graci e Avanzato – ad amministrare Licata dopo le elezioni di maggio. Fanno scelte strategiche, perlopiù sbagliate, sul problema grave dei rifiuti: passando da un ATO all’altro e dimenticando che nel bailamme di cui sono responsabili esiste non solo la spazzatura da raccogliere e smaltire, ma anche – e più importante d’ogni altra cosa, per quanto urgente possa essere – il destino dei lavoratori della Dedalo: da ieri inoperosi, messi in ferie dalla società d’ambito che li ha sempre in forza e forse prossimi alla cassa integrazione. Perché sta succedendo questo? Perché è ripresa (con molta lentezza, per la verità) la raccolta dei rifiuti a Licata, rimasta ferma per sette giorni: ma ad effettuarla è stata una ditta di Agrigento – la Sap – su incarico del Comune. Altri lavoratori, dunque – e magari precari, assunti temporaneamente – al posto dei dipendenti di ruolo della Dedalo, per raccogliere la montagna di rifiuti che sovrasta la nostra città e trasportarli non più a Siculiana, ma  Timpazzo. Dopo che dalla Regione è arrivato l’ok alla proroga per un altro temporaneo conferimento nella discarica del nisseno sino al 31 marzo. Il primo era scaduto alla fine di dicembre.Emergenza rifiuti 2 Anche se l’operazione comporta un immediato risparmio per le casse comunali, al sindaco Graci e al suo vice Avanzato manca una visione generale del problema. Che è complesso, di varie sfaccettature, una più seria dell’altra, e coinvolge i lavoratori licatesi dell’ATO AG3, dall’altro ieri riuniti in assemblea sindacale permanente nell’aula consiliare e trattati come fossero l’ultimo marginale scampolo di tutta la difficile vicenda. Gli annunci di Crocetta sulla liquidazione definitiva degli ATO e sul ritorno del servizio RSU ai comuni doveva consigliare alla giunta Graci minore intraprendenza. A cosa serve infatti il passaggio per qualche mese da un ATO all’altro se tutto il sistema regionale della gestione dei rifiuti deve essere rivisto entro il prossimo settembre? Perché tutto questo attivismo da parte di Graci e di Avanzato se a maggio altri prenderanno il loro posto? Non avranno mica la presunzione di indicare ai successori le linee da seguire quando è chiaro che nulla di quel che ha fatto questa giunta, e non solo sui rifiuti, va salvato? Avessero limitato la loro azione all’ordinaria amministrazione, a far passare i prossimi mesi senza far nulla, sarebbe stato meno dannoso per la città. E invece no: insistono. Corrono a Palermo. Diramano comunicati tranquillizzanti ai lavoratori che reclamano la loro presenza nell’aula consiliare per fare chiarezza, per avere certezze delle loro prospettive di lavoro messe seriamente a rischio dalle ultime decisioni amministrative. Fanno finta di ignorare che il problema risiede interamente nei soldi che mancano. Nei soldi che non arrivano, a Licata come negli altri comuni con la stessa emergenza rifiuti, a causa anche del ritardo con cui vengono effettuati i  trasferimenti regionali. E nell’evasione della Tarsu, che sfiora il cinquanta per cento. E se i soldi non ci sono per la ATO AG3 e per la discarica di Siculiana, non ci sono neppure per l’ATO CL2 e per la discarica di Timpazzo. HPIM3237Il guaio è che l’anello debole di questa lunga catena sono i lavoratori. Si sapeva che la bomba sarebbe esplosa. Quanto tempo devono stare senza lavorare i netturbini della Dedalo? La giunta risponde: il tempo necessario per formalizzare il passaggio dal vecchio ATO al nuovo. Dipende quindi dalla celerità con cui l’assessore regionale all’ambiente darà il placet a tutta l’operazione. Ma con quali garanzie per i lavoratori? Ecco, il punto. Nell’assemblea infuocata di ieri, il sindacalista della Cgil Buscemi ha dato alla giunta, che ne è digiuna completamente, una vera lezione di relazioni industriali. Di cosa siano. Di come ci si comporta quando sono in gioco decisioni che riguardano il destino dei lavoratori, il diritto alla conservazione del posto. Si tratta. Si discute con il sindacato. Si concerta. È un fatto di democrazia. Poi si decide, senza mettere a rischio le prospettive di lavoro. Ed è quello che Graci e Avanzato non hanno fatto. Evitando sempre il confronto con i lavoratori della Dedalo e con i loro rappresentanti sindacali. Purtroppo va rilevato che non è solo la giunta a evitare questo confronto. C’è a Licata un problema serio che riguarda la politica dei rifiuti, le continue emergenze; c’è a rischio il futuro di molti lavoratori del settore e nessun partito, nessun aspirante sindaco, nessun movimento civico fa sentire la propria voce, sente il bisogno di mostrare solidarietà a chi difende il proprio posto di lavoro e a stigmatizzare certe scelte amministrative? Forse, in questo vuoto totale, è all’intera società politica licatese, non solo alla giunta in carica, che Buscemi dovrebbe dare la sua lezione di democrazia e di relazioni industriali.

Gaetano Cellura