No, caro Renzi, non ci siamo. Questa non ce l’aspettavamo proprio. Nessuno nel Pd se l’aspettava. Come non si aspettavano l’incontro con Berlusconi al Nazareno. O dobbiamo dare ragione a Giorgio Cremaschi della minoranza Fiom? Che ha scritto su L’Huffington Post del 20 novembre: “Il peggior lascito del ventennio berlusconiano si chiama Matteo Renzi, ennesima riverniciatura delle politiche liberiste che ci hanno portato a questa crisi e che ora la stanno aggravando”.
Le liste bloccate vanno bene nei sistemi dittatoriali. E a nulla vale sostenere che altri paesi democratici le adottano. Perché, anche se funzionano altrove, i cittadini italiani hanno dimostrato di detestarle. È un sistema elettorale che lascia i territori isolati. Isolati i sindaci e le istituzioni periferiche. Nessuno infatti degli eletti si è più preoccupato del proprio collegio, dei suoi problemi, delle sue necessità.
Quella del ritorno alle preferenze era la prima delle riforme da fare. Ma il Sindaco segretario se n’è dimenticato. Se vi piace tanto il sistema elettorale spagnolo (che a noi non piace) uscito dall’accordo raggiunto nella sede del Pd, adottatelo pure. Ma consentite almeno ai cittadini di scegliere, nei collegi, il loro rappresentante e di ricreare quel rapporto di fiducia tra elettori ed eletti negli ultimi anni perduto. A causa di una legge elettorale antidemocratica e, con troppo ritardo, riconosciuta pure anticostituzionale.
Gaetano Cellura