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CrocettaIl vero paradosso non è la doppia militanza di Crocetta, ma che l’aut aut del Pd al governatore della Sicilia e leader del Megafono arrivi mentre vengono scoperchiati i pentoloni della Formazione e del 118. Strana coincidenza. È tornata l’Inquisizione, aveva detto ironicamente nei giorni scorsi. Ma poiché “il giorno del giudizio non sarò presente, metteranno al rogo un pupo con le mie sembianze”.

Il partito ha la sua disciplina; e il collegio dei garanti, riunitosi ieri pomeriggio al Nazareno, ha deciso che non esistono accordi tra il Pd e il Megafono che possono consentire “agli iscritti di far parte di altri movimenti politici o agli eletti di aderire a gruppi consiliari diversi dal Pd stesso”. Ma Crocetta prosegue per la sua strada anche se lamenta di non aver ricevuto nemmeno una telefonata dal segretario nazionale Epifani nel momento in cui l’intero partito quasi gli si rivolta contro. Provocatoriamente aveva lanciato la sua candidatura alla segreteria nazionale e quella di Nelli Scialabra alla segreteria regionale.

Il caso politico della doppia militanza esiste. Anche se il Governatore precisa che il Megafono non è un partito ma solo “un’idea, una corrente”.

Ma il fatto è per il Partito democratico che l’eventuale espulsione del presidente della Regione potrebbe avvenire nel momento della sua maggiore notorietà politica e quindi a lui più favorevole. Da poco è esploso lo scandalo della Formazione in Sicilia, che coinvolge esponenti del partito e loro familiari. Nonché quello del 118: “nove milioni di giornate lavorative non effettuate ma pagate a 160 dipendenti che nel 2011 e nel 2012 sono rimasti a casa senza lavorare” dice il Governatore. “Cose di una gravità incredibile che invieremo alla Corte dei Conti e alla Procura”. Esborsi notevoli, esubero di personale, barellieri del servizio di emergenza trasferiti negli uffici amministrativi. Mentre per il servizio che risultava, proprio a causa di questa cattiva gestione carente di personale, venivano pagati ore e ore di straordinario.

Rosario Crocetta e l’assessore alla sanità Lucia Borsellino vantano questi fatti, portati in luce, come successi dell’opera moralizzatrice del governo regionale e come un duro colpo alla politica clientelare che li ha permessi mandando sempre in rosso il bilancio del sistema sanitario in Sicilia. Cosa vuole fare ora il Pd di Epifani e di Lupo? Aprire un caso Crocetta nel momento in cui il Governatore gode dei favori dell’opinione pubblica?  Sarebbe un errore politico che potrebbe ritorcersi contro lo stesso Pd.

Gaetano Cellura

Dello stesso autore: http://www.licatanet.it/13-07-2013/anatomia-del-partito-cieco/

www.grandangoloagrigento.it il partito delle larghe intese che non piace alla base