Un documento del gruppo consiliare Restart-M5S dopo l’allarme lanciato dalla marineria licatese.
La drastica diminuzione del pescato, le reti che tornano vuote e la difficoltà nel reperire specie ittiche un tempo abbondanti non sono semplici disagi, ma segnali tangibili di un ecosistema marino in sofferenza. L’intensificarsi delle operazioni di estrazione del gas, con le relative vibrazioni, rumori e alterazioni dei fondali, sembra aver innescato un processo di impoverimento delle risorse ittiche che sta mettendo in ginocchio la marineria licatese.
È inaccettabile che un’attività storica e vitale per Licata come la pesca sia minacciata in questo modo. Il lavoro dei pescatori, già precario per sua natura, è diventato insostenibile, e la difficoltà nel coprire i costi vivi delle uscite in mare è un campanello d’allarme che non può essere ignorato.
Il comunicato diramato ieri dalla marineria licatese evidenzia chiaramente che i ristori riconosciuti dall’Eni sono insufficienti e non proporzionati all’entità del danno subito. Non si tratta solo di indennizzi economici, ma di un problema che richiede un approccio più ampio e strutturale.
La richiesta di aiuto alla classe politica locale è assolutamente legittima e merita la massima attenzione.
È fondamentale che le istituzioni riconoscano la gravità della situazione e agiscano con urgenza per compensare i danni.
Oltre ai risarcimenti economici, è cruciale implementare programmi di ripopolamento mirati e sostenere la diversificazione delle attività marittime, per garantire un futuro alla marineria.
Le comunità locali e i pescatori devono essere coinvolti nei processi decisionali che riguardano le risorse del loro mare. Non è possibile prendere decisioni che impattano così profondamente sul territorio senza il coinvolgimento di chi lo vive e lo lavora quotidianamente.
Serve una normativa che tuteli l’ambiente marino e le attività tradizionali come la pesca, bilanciando gli interessi economici con la sostenibilità ambientale e sociale.
la pesca non è solo una risorsa economica, ma anche un pilastro culturale e identitario per Licata. Permettere che scompaia a causa di interessi economici che non tengono conto del benessere delle comunità sarebbe una perdita inestimabile per l’intera regione.
La politica ha il dovere di tutelare il futuro della marineria licatese e di trovare soluzioni concrete per affrontare questa emergenza. È tempo che alle parole seguano azioni, per garantire che il mare di Licata torni a essere una fonte di vita e prosperità per tutti.
Nei prossimi giorni chiederemo la convocazione di una commissione congiunta “affari generali” e “attività produttive” al fine di audire i rappresentanti di categoria, perseguendo ogni azione utile e concreta per rispondere a questa ennesima emergenza di un comparto in continua crisi.
Fabio Amato, Daniele Cammilleri, Elisa Cigna, Viviana Dainotto, Eusebio Vicari – consiglieri comunali Restart-M5S