Una INTERROGAZIONE dei consiglieri comunale Luigi Lanza e Carmelinda Callea per conoscere azioni ed iniziative in merito alla soluzione del grave problema idrico che affligge la città.
I sottoscritti Consiglieri Comunali,
in ragione delle prerogative del proprio mandato istituzionale:
Visto il perdurare della grave emergenza idrica che continua ad affliggere la città, con turni di distribuzione di oltre 10 giorni, salvo non essere cancellati dal sito di AICA all’ultimo minuto, senza alcuna indicazione di quando verrà effettuato il turno saltato.
Constatato che l’attuale emergenza idrica ha messo a nudo le gravi criticità del sistema acquedottistico Siciliano, basato in gran parte su un complesso di dighe ed invasi per lo più incomplete e talmente interrate da detriti e sedime, che ne riducono drasticamente la già ridotta capienza. Situazione segnalata dall’attuale assessore regionale all’agricoltura, prof. Barbagallo, il quale ha, onestamente, ammesso che il vero problema della crisi idrica è la scarsa manutenzione delle dighe: “La pulizia totale dalla terra, negli invasi, è un’azione che nessuno mette in campo, perché ha dei costi non affrontabili”. Ciò significa che se in Sicilia piovesse con regolare abbondanza, invece di essere soggetta a frequenti stagioni siccitose, il problema della scarsità d’acqua non verrebbe ugualmente superato.
Considerato che l’attuale Governo regionale ha deciso diampliare il sistema acquedottistico siciliano, rilanciando la dismessa strategia della dissalazione di acqua marina, autorizzando la costruzione di nuovi dissalatori al fine di integrare le risorse idriche di dighe ed invasi per evitare il ripetersi di future emergenze idriche.
Tenuto conto – fermo restando il diritto dei licatesi ad avere l’acqua tutti i giorni – che l’economia della nostra città è basata ingran parte sull’agricoltura e sulla possibilità di sviluppare il comparto turistico per creare nuove opportunità di lavoro e crescita. Settori che senza solide e concrete certezze in materia di risorsa idrica sono destinate al declino e al fallimento. Ragione per cui si rende indispensabile la realizzazione di un dissalatore ad uso potabile (anche in grado di produrre 40/50 litri secondo) così daintegrare con continuità le fonti idriche di dighe ed invasi che in atto riforniscono di acqua la nostra città. Va considerato, inoltre, che a differenza di altri popolosi centri agrigentini, Licata è parecchio distanti dalle dighe e dagli invasi da cui provienel’acqua a noi destinata, e per tale motivo, molto più soggetti ai problemi derivanti dall’eccessiva lunghezza, vetustà e vulnerabilità delle attuali condotte idriche (le percentuali di dispersione pare che superano il 50%). Senza considerare poi che nel nostro territorio i pochi pozzi che si possono attivare sono di scasa portata e tutti non potabili.
Preso atto che per il futuro della nostra città il problema acqua è la maggiore priorità da affrontare e risolvere, puntando a mettere in campo ogni azione ed ogni iniziativa politica utile a fare uscire, finalmente, i licatesi dall’incubo dei rubinetti a secco e a dare le necessarie certezze sia ai nostri produttori agricoli, che agli operatori della filiera turistica.
Per tutto quanto sopra,
CHIEDONO
Alla S.V.I. di sapere:
– A che punto è il progetto per la realizzazione di un mini dissalatore nel sito del porto turistico, da Ella annunciata ai licatesi a mezzo tv (progetto, a suo dire, già autorizzato e munito di tutti i necessari permessi). Si sta portando avanti o si è fermato tutto?
– Se il nostro Comune sta provvedendo a presentare alla Regione Siciliana, nella qualità di Ente Finanziatore, il progetto per la realizzazione del Modulo a terziario di Depurazione delle acque reflue per accumulo della risorsa idrica da destinare ai nostri agricoltori; giusto D.D.G. n.1473 del 12.09.2024, con il quale è stata assegnata al Comune di Licata la somma di € 441.000,00? Si ricorda che l’adozione del decreto di finanziamento con relativo impegno delle somme per realizzare l’opera deve essere fatto entro il corrente esercizio finanziario 2024, pena la perdita del contributo.
– Quali azioni politico-amministrative sono state messe in atto per reperire i necessari finanziamenti utili al rifacimento della vetusta rete idrica del nostro Comune? Preso atto che dei progetti per il rifacimento della rete idrica, dei centriurbani dei comuni agrigentini, presentate dall’Ati di Agrigento e redatte da AICA, nessuno riguarda la città di Licata.
– Se e come il Comune di Licata, intende svolgere il proprio ruolo di socio (è tra i principali azionisti) all’interno di Ati ed Aica? Data la capacità determinante dei citati organismiruolo, nelle strategie e nelle scelte riguardo le politiche idriche dei comuni della provincia di Agrigento.
Di dare alla presente interrogazione risposta scritta, ai sensi dell’Art. 15 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale.
Luigi Lanza, Carmelinda Callea