“L’emergenza idrica che si registra in tutta la Sicilia, con casi drammatici come quelli che accadono in provincia di Agrigento, richiedono un vero e proprio cambio di rotta”.

Questo è quanto affermato da una nota congiunta diffusa dagli Onorevoli Angelo Cambiano del Movimento 5 Stelle e Michele Catanzaro del Partito Democratico.

“La gravità della situazione – procedono i due Onorevoli agrigentini – qualora ce ne fosse bisogno, è confermata dalla convocazione di tutti i Sindaci della Provincia di Agrigento indetta per oggi da Sua Eccellenza il Prefetto.

A destare la preoccupazione dei due esponenti del Movimento Cinque Stelle e del Partito Democratico sarebbe anche la scarsa chiarezza che sembra caratterizzare il servizio di approvvigionamento idrico mediante autobotti all’interno del territorio agrigentino.

“Negli ultimi giorni, da fatti di cronoca riportati da diverse testate giornalistiche, abbiamo avuto la conferma – dichiarano i due – delle numerose criticità che hanno caratterizzato e caratterizzano ancora oggi il servizio di approvvigionamento idrico mediante autobotti, specie in riferimento alla scarsa intellegibilità dei criteri utilizzati nella regolamentazione della fornitura idrica a privati, misura resasi necessaria a fronte della crisi idrica su cui, tuttavia, occorre fare chiarezza”

Sul tema i due Onorevoli agrigentini hanno presentato un’interrogazione Parlamentare con la quale hanno chiesto al Presidente della Regione e agli Assessori Regionali competenti di fare chiarezza su diversi aspetti.

“Nell’interrogazione presentata il 12 Agosto – dichiarano –abbiamo chiesto di sapere se il Presidente della Regione Siciliana, quale Commissario Commissario Delegato per la realizzazione degli interventi urgenti finalizzati alla gestione della crisi idrica, abbia definito puntualmente i criteri di priorità secondo cui realizzare il servizio di approvvigionamento mediante autobotti, se i predetti criteri, qualora siano stati definiti, riconoscano o meno un principio di priorità in favore delle utenze sensibili o comunque deboli della popolazione agrigentina e se, sul servizio in questione, siano o meno state attivate attività di controllo e monitoraggio al fine di evitare ogni discriminazione tra figli e figliastri”.

Cambiano e Catanzaro, inoltre, hanno espresso perplessità sulla gestione dei costi del servizio. “Non è chiaro – sottolineano i due Onorevoli – se, trattandosi a tutti gli effetti di un servizio sostitutivo svolto nei confronti di utenze regolari, i relativi costi saranno posti direttamente a carico di AICA o rimarranno a carico dei cittadini che saranno pertanto costretti a subire oltre il danno la beffa”.

Così i due concludono il contenuto della propria nota: “In piena estate e con la stagione delle piogge ancora lontana dal venire il timore è che permangano concrete limitazioni al libero e pieno accesso alla risorsa idrica che sembrano essere in grado, peraltro, di alimentare un mercato sommerso oggetto di scarsa regolamentazione e penalizzare le fasce più deboli della popolazione”.