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Crisi idrica, una lunga analisi del consigliere comunale Andrea Burgio.

A Licata il problema idrico appare irrisolvibile da sempre. Nel 1559, quando abitavano circa 6000 persone, non esistevano fontane pubbliche. Dal 1559 ad oggi sembra sia cambiato poco o niente.
L’indimenticabile rivolta del 5 Luglio 1960, protesta che sfociò in tragedia, dove perse la vita il venticinquenne Vincenzo Napoli, non sembra aver purtroppo insegnato nulla. In tempi più recenti, ottimo lavoro fu svolto dal “Comitato per la soluzione del problema dell’acqua” presieduto da Ernesto Licata, con un motto semplice ma esplicito “Fatti e non promesse”, motto che faccio mio e propongo l’istituzione di un nuovo comitato.
Oggi a Licata, dopo vari interventi sulla rete idrica compiuti negli ultimi vent’anni, la soluzione definitiva del problema non è stata raggiunta; ed il ricordo di Ernesto Licata e del Comitato che lottò per l’acqua continua ad essere attuale, ponendosi come esempio di lotta civica per il diritto ad un bene essenziale, mal gestito dalla politica regionale e nazionale.
L’8 febbraio 2024, l’osservatorio permanente sugli utilizzi idrici ha dichiarato lo stato di severità idrica alta per tutto il territorio regionale, dunque il consiglio dei ministri il 6 maggio 2024 ha dichiarato lo stato di emergenza sulla situazione di grave deficit idrico della regione Sicilia.
La domanda sorge spontanea “il governo nazionale e quello regionale, da quella data ad oggi, quali procedure hanno attuato per contrastare l’emergenza?”
Siamo solo a giugno e non oso immaginare cosa succederà ad agosto.
Perdita di immagine e guadagno nel settore turistico, agricoltura in ginocchio a causa della mancata produzione invernale, e tutta la città senza approvvigionamento del liquido salva vita, cioè l’acqua!!!
Nel 2024, in una terra circondata dal mare, tutto questo non è ammissibile.
Che la regione provveda a trovare delle soluzioni a medio e lungo termine grazie all’installazione dei dissalatori che possano rifornire acqua a tutti i comuni siciliani.
Poi dobbiamo ancora ascoltare le “gaffe” del ministro dell’Agricoltura: “Per fortuna la siccità ha colpito il Sud e in particolare la Sicilia”, un politico in un’altra nazione civile, si sarebbe già dimesso 1000 volte.
Ben vengano tutte le proposte dei colleghi consiglieri comunali, obiettivo comune è quello di portare risultati…cioè l’acqua!
Stiamo lavorando di comune accordo per fronteggiare al meglio questa emergenza.
La conferenza dei capigruppo del consiglio comunale, con il coordinamento attento e puntuale del presidente del consiglio Anna Triglia, attende di essere ricevuta da sua eccellenza il Prefetto di Agrigento per esaminare le possibili soluzioni per il nostro territorio.
Prefetto sensibile e disponibilissimo affinché questa crisi sia più indolore possibile, tanti gli sforzi fatti, proprio per questo motivo desidero ringraziarlo a nome di tutti i licatesi.
Grande attività amministrativa anche quella del sindaco Angelo Balsamo e di tutta la sua amministrazione, coadiuvati dai tecnici comunali, al vaglio tante soluzioni tampone. Il Sindaco in diversi incontri in prefettura e con i vertici di Sicilacque e Aica ha chiesto a gran voce che l l’acqua venga distribuita a tutto il territorio licatese.
A mio modo di vedere la complessa problematica, proprio per fronteggiare l’emergenza ed avere l’acqua a Licata nel più breve tempo possibile, mentre la politica regionale si attiva per l’installazione dei dissalatori (soluzione definitiva), è quella di far arrivare l’acqua tramite navi cisterna (metodo già efficace, ahimè, negli anni 60) con distribuzione tramite autobotti dell’Esercito italiano.
Infine, ma non per ultimo, invito le autorità competenti a seguire la condotta che porta l’acqua a Licata, e negli altri comuni dell’hinterland, e verificare che non ci siano allacci abusivi e che la condotta sia integra senza rotture, in caso la condotta andrebbe necessariamente riparata nel giro di pochi giorni.
“L’acqua è vita, chi ama la vita non spreca l’acqua”
Tutti uniti per Licata.
Combattiamo insieme questa crisi idrica, insieme si vince.