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di Gaetano Cellura La campagna elettorale, alle ultime battute, domina la scena. Ma senza occuparsi di quel che avviene nel Palazzo in questi giorni di fine mandato dell’amministrazione e del consiglio comunale. Il fatto non solo è grave, ma anche inconcepibile e persino surreale. E avrà ripercussioni sulle casse del Comune, ampiamente dissestate, sui cittadini licatesi disagiati che si vedranno privati di aiuti economici previsti dal PNRR, oltre a generare un possibile intervento della Corte dei conti.
Ѐ successo in sostanza, ieri sera, nel disinteresse generale e nella disattenzione della campagna elettorale, con gli ultimi comizi tenuti dai leader nazionali, che un consiglio comunale in seconda convocazione non si è svolto per mancanza di numero legale – solo cinque o sei (compreso il Presidente) i consiglieri presenti. E si sarebbe dovuto occupare dei seguenti punti: approvazione delle aliquote IMU per il 2023, delle tariffe della Tari (con relativa rateizzazione) per lo stesso anno; e – non ultima per importanza – di una variazione urgente del bilancio di previsione per inserirvi i finanziamenti del PNRR.
Rimangono ancora due giorni utili, il 29 e il 30 di maggio, per riconvocare il Consiglio prima dell’inizio dell’ordinaria amministrazione. Una convocazione surreale perché coincide, il 29 del mese, con lo spoglio per l’elezione del nuovo sindaco; e il 30, poiché si andrà anche in questo caso in seconda convocazione, con lo spoglio per il nuovo consiglio comunale. Pensate all’interesse che possono avere a parteciparvi i consiglieri non rieletti o d’improbabile rielezione, se già la sola campagna elettorale in corso è bastata a distrarli, a suscitare disinteresse e sciatteria istituzionale.
Con chi prendersela? Con chi arriva all’ultima settimana di campagna elettorale per mettere all’Ordine del giorno la votazione di punti di interesse urgente per le casse comunali e la vita della città? O con la mancanza di senso di responsabilità dei venti o ventuno consiglieri assenti? (Ne bastavano dieci su ventiquattro per rendere valida la seduta di ieri).
Un po’ questo e un po’ quello. Ma mi soffermerei soprattutto sul senso di responsabilità politica smarrito. La prima cosa su cui, come elettori, dobbiamo pronunciarci. Se vogliamo una città normale.