Durante la seduta del consiglio comunale di ieri sera, Fabio Amato ha esplicitato un lungo intervento relativamente alla fruizione dei beni archeologici della città rivolgendosi in particolar modo all’assessore D’Addeo. Vi proponiamo la versione completa dell’intervento.
Ci tengo a complimentarmi con l’amministrazione comunale che, in due mesi, seppur in assenza di soldi e grazie a tanti volenterosi cittadini che hanno messo a disposizione il loro lavoro e le loro idee, è riuscita ad enfatizzare un risveglio della città che è, a mio avviso, ancora molto lontano.
Oggi ci ritroviamo a discutere una delibera che prevede l’adesione al Distretto turistico Valle dei templi di Agrigento, adesione che senza dubbio ci vede favorevoli in quanto consci che si tratta di un progetto di rete che mira a promuovere tutto il territorio che si estende da Gela a Selinunte, attraverso un itinerario che tocca alcuni dei più importanti siti archeologici della costa meridionale siciliana.
Essendo altresì consapevoli delle importanti ricadute che il grande evento “Agrigento capitale della cultura 2025” può avere sul nostro territorio auspichiamo che l’amministrazione, con a capo il Sindaco e l’assessore alla cultura e ai beni culturali, inizi a lavorare da subito in questa direzione, trattandosi di una grande occasione per il nostro territorio che non deve tradursi di certo nell’ennesima occasione persa per Licata.
Tuttavia prendendo spunto da questo progetto ed avendo osservato le iniziative poste in essere dal Parco archeologico Valle dei Templi e dal comune di Licata in questi ultimi mesi vorrei che i fondi a disposizione vengano impiegati in modo efficiente per il nostro territorio.
Da 4 anni la gestione dei nostri siti culturali demaniali é passata al parco Valle dei templi, che si é sostituita a quella della Soprintendenza di Agrigento: questa amministrazione ha oggi il DOVERE di fare delle richieste ben precise all’ente Parco che dal 2019 gestisce:
– 4 aree demaniali
– Castel Sant’Angelo
– museo Badia
– il sito archeologico di Madre Chiesa
– lo Stagnone Pontillo
E’ necessario, a tal proposito, analizzare, qual è ad oggi l’offerta turistica archeologica e monumentale della città di Licata. Siamo a metà Agosto e:
– lo Stagnone Pontillo, nonostante già da qualche anno sia stata restaurata la casetta dei custodi, è ancora chiuso al pubblico
– il Castel Sant’Angelo: è fruibile solo la mattina dei giorni feriali, e spesso è presente un solo dipendente. Castello che all’interno si presenta vuoto, con stanze fatiscenti e vetri rotti, colombi morti, e non di rado si ha mancanza d’acqua nei servizi igienici.
– E’ d’obbligo, altresì, segnalare la mancanza di un piano di sicurezza per organizzare gli eventi, poche settimane fa un incendio ha rischiato di distruggere l’area archeologica di Finziade con le domus romane a causa di una mancata programmazione della manutenzione e scerbatura. Si è corso ai ripari solo a incendio domato dai vigili del fuoco e dai volontari della protezione civile che non smetterò mai di ringraziare.
L’unica nota positiva è rappresentata dal museo, aperto nei giorni feriali grazie ai nostri dipendenti comunali e che in questi mesi ha promosso una serie di eventi culturali che l’amministrazione ha fatto propri.
Premesso che il sottoscritto è favorevole alle iniziative culturali, anche se in alcuni casi i costi sostenuti sono stati a mio avviso eccessivi:
– 26.000 ero per 6 puntate di cinema archeologico, due delle qualisvolte a Licata alla Badia
– Posso comprendere 700 euro per la proiezione del suo film, assessore D’Addeo, e perfino i 1400 euro per la notte dei musei alla sua associazione ecoturistica Progresso.
– comprendo le diverse migliaia di euro pagate per eventi musicali, spettacoli teatrali ed inaugurazioni di un centro studi che al Parco è costato circa 100 mila euro, e che ad un mese dall’inaugurazione non ha ancora aperto i battenti.
ho però difficoltà a comprendere, e vi chiedo di aiutarmi a capire, il concerto in piazza finanziato per 8000 euro dal Parco Archeologico Valle dei Templi, quando ad oggi il Parco deve svolgere a Licata i servizi essenziali e garantire la fruizione di tutti i nostri beni.
Il timore è che, anche in questo caso, si provi a distogliere l’attenzione sui veri problemi che dovremmo invece affrontare nell’immediatezza.
So che le casse comunali piangono e ogni briciola per voi é oro, però cerchiamo veramente di lavorare per il bene comune e non per gli interessi di pochi amici.
Avete detto ai Licatesi che “se vogliamo possiamo”: bene, loro vi hanno voluto ed ora dovete dimostrare che potete:
– Assessore D’Addeo dimostri che POSSIAMO riportare a Licata il tesoretto aureo di 400 monete di epoca araba normanna rinvenuto in contrada Manca e che oggi é chiuso nei magazzini del museo pietro griffo di Agrigento: appartiene a Licata e ce lo hanno sottratto
– che POSSIAMO riprendere il progetto dell’ampliamento del Museo del Mare tanto voluto dal compianto Sebastiano Tusa ma che in 5 anni l’ex assessore Callea, nonostante i continui comunicati stampa, non é riuscita a portare a compimento.
– che POSSIAMO riaprirei rifugi antiaerei, la grangela, san Francesco, siti che essendo nostri non necessità di alcuna autorizzazione da parte di altri enti
– che POSSIAMO riprendere il progetto inziiato qualche anno fa relativo allo scavo dello sterrato, un area di proprietá comunale ubicata sotto il cimitero vecchio, per la quale erano state avanzate ipotesi della presenza di teatro antico. Le rammento che eravamo riusciti ad iniziare gli scavi, sono state ritrovate le strutture archeologiche antiche non si é capito a quale particolari strutture si riferissero, ma tutto è stato ricoperto nell’immediato e non si sa per quale motivo.
– che POSSIAMO valorizzare concretamente l’area archeologia di Finziade: abbiamo un intera cittá romana sotto i nostri piedi e la stiamo lasciando alla mercé dei tombaroli.
– Assessore D’Addeo, sono certo che con questo concorderà con me, dimostri che POSSIAMO far sostituire la targa posta all’esterno del museo archeologico Badia, targa che recita “MUSEO ARCHEOLOGICO PARCO ARCHEOLOGICO DI AGRIGENTO”: ieri Lei , come libero cittadino, come me si indignava per il fatto che sulla targa non fosse riportato il nome della nostra città, oggi ha il potere di intervenire.
So che l’assessore alla Cultura in questi giorni ha incontrato alcuni membri della Proloco ma da questo incontro so pure che non é venuto fuori nulla di concreto e anzi solo un invito a fare di piú: un atteggiamento che ha mortificato e vanificato gli enormi sforzi che i soci ogni santo giorno fanno per garantire quello che il pubblico non riesce a fare. E’ d’obbligo ricordare a tutti i presenti che la Proloco attualmente garantisce l’apertura al pubblico 7 giorni su 7 del museo del mare in assenza di fondi pubblici, CON IL SOLO SOSTEGNO DEGLI ASSOCIATI. Associazioni come la Proloco vanno valorizzate e non mortificate.
Assessore D’Addeo sono certo che sa perfettamente che con lo stesso contributo che probabilmente oggi assegneremo al distretto turistico Valle dei Templi la Proloco può selezionare 13 volontari del servizio civile ed impegnarli nei siti culturali di Licata garantendone l’apertura al pubblico che attualmente manca.
Siti archeologici del centro storico che al 9 di agosto sono ancora chiusi, nonostante post pubblicati su Facebook facciano intendere che siano fruibili.
Siamo qui per lavorare affinchè Licata non perda la propria identità e possa, per il tramite di azioni rilevanti da parte di questa amministrazione, tornare ad intraprendere un percorso virtuoso che di certo vedrà, nell’esclusivo interesse della città, tutto l’appoggio possibile e necessario da parte del nostro gruppo.