Pubblicità

Avremmo volentieri fatto a meno di intervenire, ma no. Non possiamo passare sopra un tentativo di “minimizzare” quanto accaduto l’altra sera in Consiglio comunale. Sindaco, ci sono luoghi consacrati alla politica e alla dialettica: il Consiglio comunale, la sua aula consiliare ne fanno parte. A “deridere” il Consiglio comunale – per usare le parole del primo cittadino in un recente comunicato – è stata una società e una città stanca di pantomine e di gente improvvisata e inadatta a certi ruoli. Sindaco, dice bene quando afferma che si tratta di “organo che rappresenta la città intera ed in cui seggono consiglieri che sono stati votati da molte centinaia di persone”. Temiamo che il problema sia proprio quello: questa gente. Un crollo di rappresentanza mai visto prima. Ci assumiamo la responsabilità di definire questo come il Consiglio comunale peggiore degli ultimi 30 anni (quelli che ricordiamo a memoria), al netto del discreto lavoro del presidente Russotto impegnato a tenere a galla una barca che fa acqua da tutte le parti.

Ma il Consiglio comunale attuale non si è fatto da solo: l’elezione di questi consiglieri, di questa presunta classe dirigente, ha una genesi chiara. Ecco, anche gli “strateghi” (o presunti tali) della politica licatese si interroghino. Finchè si metterà davanti sempre e solo l’interesse numerico, finchè a prevalere sarà il concetto del “quanti voti ha? Quanti voti porta alla lista?” i risultati saranno questi. Ma determinate riflessioni vanno fatte a monte, non quando il danno è stato ormai fatto. E non serve lagnarsi o indignarsi a scoppio ritardato magari dopo aver fatto parte di quella stessa Giunta o esserne stato il main sponsor. Non è intellettualmente onesto.

Non ci ha fatto una bella figura la città con quel Consiglio comunale dell’altra sera. Quei video, quegli interventi li hanno visti in Germania, Canada, America e chi è lontano guarda con sempre maggiore distacco e delusione alla sua Terra.

Giuseppe Cellura