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Confcommercio: Il Consiglio Comunale di Licata, oggi, si appresta ad approvare un “Regolamento disciplinante misure preventive per sostenere il contrasto all’evasione dei tributi locali”. Sanzioni previste? Sospensione e revoca di licenze.

La delegazione di Licata, così come tutta la Confcommercio ribadisce, in modo da sgombrare il campo da qualsiasi equivoco, che i tributi vanno pagati.

Non si può che essere favorevoli e fiduciosi quando un Comune decide di intensificare i controlli, che di fatto premiano i contribuenti virtuosi che hanno sempre fatto il proprio dovere.

Quando i controlli investono le categorie produttive, devono essere rigorosi ed estendersi a tutti gli aspetti a cominciare ad esempio dai controlli, altrettanto rigorosi, sull’abusivismo commerciale che è una delle piaghe che minano la sana economia cittadina e che, ovviamente conduce ad una concorrenza sleale proprio facendo leva sull’inesistenza degli abusivi nell’anagrafe tributaria.

La decisione presa dall’Amministrazione Comunale di Licata di prevedere nel nuovo Regolamento delle procedure che potrebbero portare alla revoca della licenza o al diniego delle autorizzazioni per l’avvio di nuove attività, in questo particolare e attanagliante periodo storico per le attività commerciali e produttive, desta motivate preoccupazioni, in quanto potrebbe minare la sostenibilità aziendale e quindi l’economia familiare di migliaia di cittadini licatesi. Inoltre, la sospensione delle autorizzazioni commerciali non rappresenterebbe un vantaggio per nessuno e farebbe ulteriormente deprimere il PIL di questa città e le stesse entrate del Comune.

Riteniamo che le istituzioni tutte, devono essere motivate dal dover infondere fiducia, attuando aiuti concreti per le aziende affinché possano contribuire fattivamente a rimanere in vita ed evitare quindi un disastro economico e sociale senza precedenti. Quindi, dovrebbero essere escluse misure afflittive e punitive a danno dei propri cittadini che con tante sofferenze, oggi più che mai, cercano di portare avanti le proprie aziende, fonte di sostegno familiare, per sé stessi e per i propri dipendenti.

Nessuno vuole negare il diritto/dovere del Comune di dotarsi, e quindi applicare, ogni strumento utile e necessario a regolamentare le diverse attività, affinché possa garantirsi la condizione ottimale per operare in serenità e nel rispetto dei luoghi e delle norme e al contempo garantire i migliori standard possibili. Ma al tempo stesso, gli “strumenti” utilizzati devono essere consoni, efficaci, efficienti e soprattutto devono evitare effetti più negativi delle problematiche che vogliono risolvere.

Serve rivedere in toto il regolamento in questione perché ricordiamo e ribadiamo che spegnendosi le insegne, si spengono inevitabilmente le luci che illuminano la città.