Pubblicità

Concessioni demaniali, l’onorevole Carmelo Pullara prende posizione dopo gli ultimi interventi dell’architetto Chiara Cosentino e del Sindaco Galanti.

“La revoca ovvero il non utilizzo delle concessioni demaniali rilasciate per licenza non dà luogo a risarcimenti e/o indennizzi (art.42 codice Navigazione) ne tantomeno a rimborso di quote parti del costo delle opere quanti sono gli anni mancanti al termine di scadenza fissato, poiché si tratta di opere precarie e amovibili così come riportano i titoli concessori”.
Lo dichiara il deputato regionale l’on.Carmelo Pullara capogruppo popolari e autonomisti all’Ars.
“Sebbene -dichiara Pullara-ogni valutazione e/o suggerimento da parte di professionisti del settore sono sempre costruttivi, in questo caso, appare chiaro -dichiara Pullara-che l’intervento dell’Arch.Chiara Cosentino, persona che stimo ed apprezzo, apparso sulla stampa e a difesa unicamente dei gestori degli stabilimenti balneari sia forse mi permetto di dire superfluo, così come quello di Galanti, oggi Sindaco di Licata.
Mi sono fatto promotore di individuare possibili soluzioni al problema che investe tutto il comparto.

In tal senso, ancora ricordo il mio intervento del 05 aprile c.m. nel quale precisavo che mi farò promotore in ordine ai canoni demaniali di un apposito emendamento nella legge finanziaria di emergenza che presto andremo a discutere in aula chiedendo anche ,in sede di discussione d’aula, l’azzeramento ovvero una congrua riduzione anche per la prossima stagione 2021.

E’ oramai notorio che tutte le concessioni demaniali andranno a scadere il 31/12/2020, ed in sede del citato comunicato evidenziavo anche il prossimo provvedimento arrivato quasi a definizione che porta al 2033 le scadenze delle concessioni, cosa quest’ultima si grande portata visto la ricaduta economica positiva. Ecco su questo provvedimento mi sarei invece aspettato un intervento. Infatti, la bozza circolata del decreto preparata dall’assessore Cordaro non tiene conto di quanto suggerito dagli operatori nei vari incontri organizzati da varie sigle sindacali. com’è, fa pena. Sarebbe necessaria una montagna di carte ed adempimenti inutili e costosi per estendere un titolo concessorio di cui l’amministrazione regionale conosce tutto fin dall’origine dovrebbe essere sufficiente presentare la richiesta di estensione del titolo già in possesso e la regolarità del pagamento dei canoni. Provero’ ad intervenire prima della sottoscrizione per far capire che così si uccide una categoria già di per se in forte crisi, fra stagionalita’, mareggiate, allagamenti vari e da ultimo la pandemia da coronavirus.
Ritornando a parlare del caso in specie-continua Pullara- canoni demaniali 2020, si tratterebbe di una sospensione temporanea dell’attività della concessione, per la quale è applicabile una adeguata riduzione del canone in analogia a quanto previsto dall’art 45 CN (modificazioni tali da restringere l’utilizzazione della concessione).
In questo caso invece la legge in approvazione prevede l’esonero del canone e si traduce in un aiuto per le tante imprese del comparto, unito alle altre misure e disposizioni che il governo nazionale e quello regionale stanno mettendo in atto con il decreto cosiddetto “cura italia” e con la manovra alla finanziaria regionale che nei prossimi giorni andrà in aula.
Passando poi alla confusa proposta, dell’arch. Cosentino -continua Pullara- sull’affidamento del bene demaniale libero o “spiaggia libera”, fermo restando la normativa per la concessione dei beni demaniali, in virtù della Direttiva UE, cosiddetta Bolkstein, dal punto di vista pratico ed oggettivo, non troverebbe riscontro, per tutta una serie di punti, quali:
• La distribuzione delle aree libere non sarebbe, in alcun modo, equo, considerate le diverse dimensioni delle spiagge dove insistono gli stabilimenti balneari ed il numero degli stessi;
• la “custodia”, dietro pagamento di un indennizzo da parte della pubblica amministrazione, delle area demaniale libere attigue agli stabilimenti agli stessi concessionari, con la conseguente gratuita utilizzazione delle attrezzature da parte dei liberi fruitori è in netto contrasto con il principio dell’aiuto finanziario richiesto.
• In ultimo non considerando le misure minime di sicurezza (utilizzo di DP individuali e collettivi) che si dovranno adottare che ricadrebbero interamente sulle spalle degli imprenditori.
Inoltre per quanto riguarda l’auspicata misura di sgravi fiscali, oltre che di linee di accesso al credito, il governo con Decreto Legge 8 aprile 2020, n. 23 cosiddetto “liquidità”, ha fissato i criteri per la richiesta di finanziamenti con le banche.
Ed ancora, con riguardo alla proposta del Sindaco Galanti di nomina di commissari per la gestione demaniale, mi permetto di suggerire allo stesso Galanti, alla giunta ed al consiglio comunale con in testa il Presidente Giuseppe Russotto di procedere, come da me richiesto a più riprese da mesi, con l’approvazione del bilancio 2019, anche se siamo in fortissimo ritardo, anche perché se le somme dal Governo nazionale, non fossero state trasferite con ordinanza di protezione civile, e dal Governo regionale, come da me richiesto con altri 7 colleghi deputati regionali, non venissero trasferite parimenti con ordinanza di protezione civile, non potrebbero, come già fatto, essere distribuiti i buoni pasto e la popolazione bisognosa sarebbe rimasta nella fame.
Solo il senso di responsabilità ci ha spinti a fare tale proposta nell’interesse della gente, non per la politica che invece avrebbe dovuto pagare le colpe della propria incapacità.
Infine-conclude Pullara- l’idea del commissario mi pare ottima ma non per la gestione del demanio, almeno nell’immediato, ma al fine dell’ utilizzo e della gestione delle somme che nei prossimi giorni saranno erogate ai comuni, da parte del governo nazionale e dal presidente Musumeci per l’aiuto alle categorie meno abbienti.”.