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Dopo la commissione Affari generali a cui hanno preso parte anche le associazioni di categoria, questa la presa di posizione di Cna Licata.

Uno dei primi provvedimenti predisposti dall’amministrazione comunale di Licata, guidata dal sindaco Angelo Balsamo, è stato il recupero dei tributi locali, approvando una delibera di Giunta, precisamente la 104 del 17/07/2023, con annesso regolamento finalizzato al contrasto dell’evasione fiscale.

Ferma restando la piena convergenza sul fatto che i tributi vanno pagati, in quanto le relative entrate risultano indispensabili per potere erogare i servizi essenziali.

Le Organizzazioni datoriali, presenti sul territorio, manifestano totale divergenza sulle modalità e sulle tempistiche contenute nello strumento approvato dalla giunta.

In particolare non condividiamo l’asso temporale, piuttosto limitato, concesso per il recupero, né tanto meno il modo drastico legato alla chiusura delle attività per chi non regolarizzerà la propria posizione debitoria.

Rispetto a questo scenario, nell’incontro avuto con l’amministrazione abbiamo focalizzato l’attenzione su alcuni punti che vorremmo venissero modificati prima dell’approvazione del regolamento da parte del Consiglio Comunale.

Prendiamo atto che l’amministrazione si farà carico di emendare il regolamento per non aumentare i tributi dovuti con l’applicazione di sanzioni ed interessi, ed allungare i tempi per il pagamento di tre rate con cadenza trimestrale, ma è irremovibile sulla chiusura delle attività per chi non regolarizza la propria posizione.

Noi contestiamo fortemente questa presa di posizione, in quanto rischia seriamente di mettere in grave difficoltà le piccole attività, chi ha già subito danni alla propria azienda sia dalla pandemia, sia dal rincaro dei prodotti di produzione.

Per cui, facendo appello al senso di responsabilità, invitiamo le Istituzioni locali a rivedere la posizione per non mettere in difficoltà non solo le attività produttive, ma anche le famiglie e i dipendenti che vivono di quel lavoro. Il persistere in questo atteggiamento potrebbe creare un problema sociale. Le Organizzazioni datoriali offrono la loro piena disponibilità per la condivisione di un percorso, attraverso l’attivazione di un Tavolo Tecnico,  che possa portare alla individuazione di soluzioni equilibrate e meno drastiche, capaci  di coniugare le esigenze di recupero dei tributi da parte del Comune e le esigenze delle attività economiche che hanno certamente il dovere di regolarizzare i loro debiti, ma senza dover correre il rischio di abbassare definitivamente le saracinesche.

In data odierna su invito del Presidente Angelo Ripellino, Presidente della Commissione Affari Generali, a cui ha partecipato anche il Sindaco Angelo Balsamo, ai quali vanno i nostri ringraziamenti, per l’opportunità che ci hanno dato. Abbiamo esternato le nostre perplessità in ordine al regolamento proposto.

Abbiamo consegnato alla Commissione un documento con le nostre proposte che ci auguriamo possono essere prese in esame positivamente per  emendare il regolamento che pare sia già in calendario del Consiglio comunale per la seduta del 09/07/2023.

Nella nostra proposta, chiediamo il ritiro della delibera per creare un tavolo tecnico, dove le organizzazioni datoriali possano preventivamente condividere con le istituzioni locali  un percorso comune per addivenire ad una soluzione condivisa.  E  comunque si chiede che qualunque provvedimento che l’amministrazione andrà ad eseguire sia dopo l’accertamento definitivo di un debito da € 5000,00 in poi.

Che i termini di regolarizzazione passino da 15 a 45 giorni e che il provvedimento scatti non dopo i 90 gg ma dopo 120 gg. Ed ancora, che venga consentita alle aziende una rateizzazione da 20 a 72 rate in funzione dell’ammontare del debito.

Concludiamo dicendo che capiamo perfettamente le ragioni del Sindaco Balsamo di accelerare i tempi dell’approvazione del regolamento, ma non vorremmo che detta fretta sia cattiva consigliera, che per colpire i pochi furbetti vada a colpire le 4000 attività del territorio che hanno avuto ed hanno un oggettivo impedimento alla regolarizzazione.