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Leggero e graduale alleggerimento delle maglie. Mitigati in Sicilia i provvedimenti restrittivi per contenere la diffusione del Coronavirus. Il Presidente della Regione, Nello Musumeci, ha emesso un’altra ordinanza. Tra le nuove misure, sostenute e sollecitate da CNA Sicilia con in testa il presidente Battiato e il segretario Giglione, figurano il servizio di consegna a domicilio anche nei festivi e nelle domeniche per i prodotti di generi alimentari, e la possibilità che gli stabilimenti balneari possano organizzarsi con la manutenzione, montaggio, allestimento e pulizia della spiaggia di pertinenza. Pronto ed immediato l’apprezzamento da parte di CNA Balneari Sicilia. Il presidente Guglielmo Pacchione e il coordinatore regionale Gianpaolo Miceli esprimono soddisfazione per il risultato raggiunto, “frutto – dicono – di una costante e proficua interlocuzione con l’Assessore al Territorio e Ambiente, Totò Cordaro, al quale – aggiungono – va il nostro ringraziamento per la sensibilità mostrata ancora una volta mei confronti delle esigenze del comparto, le cui attese sono ora rivolte alla firma del Decreto per l’estensione delle concessioni demaniali al 2033”. E CNA Alimentare Sicilia si dice soddisfatta per l’adozione della misura che consente la consegna a domicilio dei prodotti alimentari anche nei giorni festivi e nelle domeniche, per la quale è stata condotta un’azione forte e decisa nei confronti delle Istituzioni Politiche della Regione. “Una decisione di buon senso e di responsabilità che sollecitiamo già da prima di Pasqua – commentano il presidente Michelangelo Latino e il coordinatore Tindaro Germanelli – finalmente è arrivata e, seppur in ritardo, l’accogliamo positivamente, anche in vista del 25 e 26 aprile e del ponte lungo del Primo Maggio, perché consentirà agli operatori di attività di produzione di cibo da asporto di potere lavorare e quindi di garantirsi un ristoro economico in questa drammatica fase emergenziale e alle famiglie e anziani, che vivono da soli, di potere usufruire del servizio, evitando così possibili assembramenti nei punti vendita che certamente non gioverebbero al contenimento del contagio. Archiviato questo traguardo – osservano Latino e Germanelli – ci concentriamo ora su un altro importante aspetto, quello che riguarda l’utilizzo dei “buoni spesa” da parte dei Comuni a sostegno delle fasce sociali più bisognose, in attuazione delle misure urgenti di solidarietà alimentare e in ottemperanza a quanto disposto dal capo Dipartimento della Protezione Civile. Riteniamo che sia opportuno e doveroso che l’Assessore regionale alle Autonomie Locali Bernardette Grasso, a cui abbiamo indirizzato una lettera, prenda atto della bontà ed efficacia della nostra proposta. Chiediamo che nei bandi e nelle manifestazioni di interesse, la cui gestione è nelle mani dalle Amministrazioni comunali, vengano individuati anche gli operatori delle attività di produzione di cibi da asporto. Una linea di inclusione che richiede l’emanazione di una circolare di indirizzo, valevole per il territorio regionale, al fine di coinvolgere una così ampia categoria di imprenditori dalla effettuazione di cessioni a fronte di buoni alimentari emessi dai Comuni”.